Authors:Maria Ines Pascariello Pages: 1 - 105 Abstract: In questo secondo numero della sua VII annata, «Eikonocity» si apre con una riflessione teorica e un articolo di ricerca. La prima è firmata da Michael Jakob, autorevole studioso di storia e teoria del paesaggio, che argomenta con chiarezza perché sia improprio utilizzare la definizione di “paesaggio urbano”, in quanto il paesaggio non può essere allo stesso tempo paesaggio, ovvero uno spazio altro dalla città, e spazio urbano; il secondo articolo di ricerca ricostruisce la vicenda della progettazione, realizzazione ed evoluzione funzionale del centro urbano a sostegno dell’industria Solvay in Toscana a inizio del Novecento. Il secondo gruppo di articoli intreccia invece l’iconografia della città con la storia della fotografia e sono di particolare interesse per la storia dell’iconografia delle città europee, perché si collocano al lato rispetto alla ben più fortunata coeva fotografia di città che intanto sta potenziando e arricchendo l’immaginario dell’Occidente nella fase della prima mondializzazione. PubDate: 2022-12-22 DOI: 10.6093/2499-1422/9658
Authors:Paolo Macchia Pages: 27 - 43 Abstract: Il contributo analizza il villaggio industriale costruito dalla Solvay all’inizio del XX secolo a Rosignano lungo la costa toscana: dopo una breve ricognizione delle principali tappe storiche che hanno portato alla progettazione e alla realizzazione del villaggio, lo studio si focalizza sugli aspetti simbolici e iconografici che ancora oggi emergono dall’osservazione delle forme, delle architetture e della disposizione degli spazi del villaggio, sottolineando i messaggi socioculturali ancora leggibili a distanza di oltre un secolo e che palesano in modo molto chiaro la visione politica e culturale che esso rappresenta. PubDate: 2022-12-21 DOI: 10.6093/2499-1422/8957
Authors:Paola Di Giammaria Pages: 45 - 59 Abstract: Il saggio riassume l’intervento tenuto dall’autrice su Il Mezzogiorno nelle campagne fotografiche di Romualdo Moscioni (1849-1925): Napoli e l’Apulia Monumentale nel convegno La città “capitale” e il Mezzogiorno nella rappresentazione fotografica tra Ottocento e Novecento, organizzato dalla Società Napoletana di Storia Patria e svoltosi il 16 dicembre 2021 nella sede del Maschio Angioino. Romualdo Moscioni è uno dei più rilevanti fotografi attivi tra la seconda metà dell’Ottocento. La sua collezione è oggi conservata per la maggior parte nella Fototeca dei Musei Vaticani: circa 15.000 lastre costituiscono il Fondo Moscioni, il fondo fotografico storico per eccellenza dell’Istituzione. Il saggio illustra, attraverso una selezione di immagini, le sue campagne fotografiche nel Sud Italia, da Napoli a Palermo fino alla nota Apulia Monumentale. Commissionata dal Ministero della Pubblica Istruzione e realizzata dal 1891 al 1892, ha come sfondo il grande sforzo compiuto dall’Italia postunitaria di censimento del patrimonio culturale del Paese attraverso il nuovo mezzo fotografico. Presa diretta con le cose, strategie documentarie come l’attenzione ai tagli e alle proporzioni, lavoro intorno alla centralità dell’inquadratura, attenzione al dosaggio delle luci e delle ombre: ecco gli elementi essenziali di un processo formativo che punta all’identità del fotografo non solo come professionista ma soprattutto come consapevole testimone e interprete del suo tempo. PubDate: 2022-12-21 DOI: 10.6093/2499-1422/9038
Authors:Christiane Groeben Pages: 61 - 72 Abstract: Con la Stazione Zoologica Anton Dohrn ha fondato nel 1872 a Napoli il primo istituto internazionale di ricerca in biologia marina. Per questo ha sfruttato bene fattori favorevoli locali (l’elevato numero di turisti per la visita all’acquario e la ricca fauna del Golfo di Napoli per le ricerche) e relazioni politiche e scientifiche, servendosi spesso della fotografia. Alla valutazione del fondo fotografico della Stazione Zoologica segue l’identificazione degli esperti in fotografia tra i collaboratori di Dohrn. PubDate: 2022-12-23 DOI: 10.6093/2499-1422/9043
Authors:Costanza D'Elia Pages: 73 - 89 Abstract: Il contributo intende gettare luce su Gennaro D’Amato (1857-1957), pittore, illustratore, fotografo, scrittore, e sul cosiddetto Album D’Amato, una ampia ed eterogenea raccolta di fotografie di Napoli ai tempi del ‘Risanamento’ di fine Ottocento. La rappresentazione della città e della sua trasformazione emerge da un complesso gioco fra mezzo ottico e pittura, così come fra dato visuale e testi letterari. All’interno dell’Album, e nel confronto con altri versanti nella costruzione di una immagine di Napoli in questi decenni (e nella difesa della città antica), si delinea un campo di tensione fra ricerca realistica ed elaborazione del pittoresco, che rappresenta in fondo una variabile importante del nation building italiano. PubDate: 2022-12-22 DOI: 10.6093/2499-1422/9343