Authors:Roberto Mingucci Pages: 1 - 3 Abstract: Dopo otto anni dall’avvio della nostra rivista digitale, non sembrerà strano un breve esame delle condizioni in cui si viene oggi a trovare il gruppo che ha iniziato quest’esperienza. Né sembrerà superfluo anche un breve accenno alle prospettive che il raggruppamento disciplinare (a cui la rivista si è da sempre dedicata) si trova oggi ad esaminare. Il desiderio e la scelta perseguita in questi anni nei vari numeri della rivista (quella di allargare sempre più l’orizzonte di ricerca delineato dai contributi selezionati per la pubblicazione) e l’apertura ad un sempre più ampio ed internazionale gruppo di ricercatori, sembrano oggi aver raggiunto un significativo traguardo. Resta però accesa la sfida per una crescita ulteriore nella diffusione e nella qualità dei lavori da pubblicare. Non sarà una sfida impossibile, considerando che l’avvento delle tecnologie digitali ha tutt’altro che esaurito le sue potenzialità di innovazione e di sviluppo di procedure e di strumenti. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Francesca Fatta Pages: 1 - 8 Abstract: La rappresentazione della città è letta attraverso il desiderio, il bisogno, la celebrazione. “Luogo complesso” per antonomasia: aggregativo, concreto, pianificato e nel contempo dissociante, volubile, disgregato. I luoghi urbani costituiscono un tema sempre attuale e stimolante per la rappresentazione e i “Files” che si possono generare acquistano dimensioni a volte insolite e i disegni si confrontano su piani molto diversi.In questo numero di DISEGNARECON si intrecciano letture di città utopiche ed eterotopiche secondo una dicotomia della città tra inferno e paradiso; città stratificate capaci di mostrare il proprio spessore storico attraverso i documenti e le carte antiche; città possibili determinate da progetti e idee per il loro sviluppo; città percepite attraverso segnali, suggestioni, paesaggi; città reali animate dalla concretezza dei programmi, le attuazioni, le cronache. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Sebastiano Nucifora Pages: 1 - 14 Abstract: La rilevanza materica del disegnare. Il peso del corpo del disegnatore e degli arnesi di cui fa uso sporcandosi le mani di colore. Il rumore dei passi che attraversano un luogo. Il bisogno di conoscere, il desiderio di ricordare e di custodire, ma anche di dimenticare. La libertà di perdersi, camminando con un taccuino in mano e senza indicazione alcuna, per le strade di una città. Il disegno dal vero inteso non come “pratica antica”, ma come azione ancora oggi necessaria per non smarrire la reale terza dimensione delle cose. In dieci domande all'urban sketcher Claudio Patanè, indagatore vagante della realtà urbana - e non solo - , l'esperienza e il punto di vista di chi, privilegiando matita e taccuino, ha scelto un approccio critico, ma non ostile, alla tecnologia digitale, sostenendone i valori sociali e comunicativi, senza tuttavia sottovalutarne il pericolo della deriva autoreferenziale. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Gregorio Froio Pages: 1 - 8 Abstract: Scopo di questo saggio è quello di descrivere il sottile filo rosso che lega i molteplici significati del termine archeologia con la rappresentazione scenica della città contemporanea. L'iconografia urbana vista soprattutto a partire da una lettura decentrata e starniante: il carattere archeologico della post-metropoli diviene la chiave di lettura di scene urbane in bilico fra utopie e eterotopie. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Salvatore Santuccio Pages: 1 - 9 Abstract: Verso la fine del XX secolo vi é una serie di interessanti analisi nella storia dell’arte, prima e nell’architettura dopo, grazie alla ricostruzioni di modelli virtuali. La “navigazione” nel mondo della pittura e dell’architettura sembrava presagire interessanti scoperte in mondi come l’architettura utopica o, più in generale, non costruita. Tutto ciò prendeva avvio da studi tecnico scientifici. Da una parte il rinnovato interesse per la costruzione scientifica dell’opera d’arte, e dall’altra la progressiva crescita delle performance della modellazione virtuale. Ma le esperienze qui riportate dimostrano come il disegno non sia solo il frutto di una procedura tecnica e come queste analisi siano una vera e propria traduzione in un altro linguaggio con esiti a volte piuttosto distanti da quelli prefigurati osservando l’originale di partenza. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Starlight Vattano Pages: 1 - 10 Abstract: I paesaggi urbani che trovano significato nell’espressione di una sequenza immaginativa definiscono la loro forma attraverso la rappresentazione digitale. In queste dimensioni iperreali, si combinano l’immaginazione e la rappresentazione come elementi costituenti una nuova realtà, che segue le teorie utopistiche, suprematiste e costruttiviste, dove la dinamica bidimensionale si trasforma in uno spazio infinito in cui l’immaginazione costruisce nuove forme. Anche le interpretazioni del paesaggio urbano cinematografico, pongono in essere una corrispondenza tra realtà e virtualità, nella modellazione spaziale dei movimenti, da cui non scaturiscono contrari, ma solo interdipendenze. Si tratta di un particolare tipo di rappresentazione che assume forma tramite il digitale in motion che fornisce nuovi strumenti per la rappresentazione urbana. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Fabrizio Agnello Pages: 1 - 9 Abstract: Lo studio è incentrato sulla rappresentazione di una miniera di zolfo nel cuore della Sicilia. I legami tra gli impianti fuori terra e la fitta rete di gallerie del sottosuolo costituiscono una efficace metafora della struttura urbana e di alcune delle questioni legate alla rappresentazione dell’architettura. Il dualismo tra spazi apollinei e dionisiaci, tra il regno della percezione e quello della tattilità e della memoria, rappresentati rispettivamente dalle strutture fuori terra e dal sottosuolo, costringono alla ricerca di forme della rappresentazione capaci di esprimerne le peculiarità. Tre tavole, disegnate con una tecnica obsoleta, matita su cartoncino, cercano di rappresentare la complessa struttura della miniera ed esplicitare il ruolo della tecnica della rappresentazione come mezzo espressivo, secondo l’accezione di Heidegger. Viene infine proposta una analogia fra la struttura del labirinto e alcune tendenze dell’architettura contemporanea. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Stefano Bertocci, Sara Bua, Sandro Parrinello, Francesca Picchio Pages: 1 - 20 Abstract: Il lavoro di ricerca svolto dal Dipartimento di Architettura di Firenze e dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura di Pavia per l’amministrazione Comunale di Montepulciano (SI) ha avuto come scopo quello di studiare nuove metodologie di analisi e di promozione dell’immagine della città. [2] La restituzione analitica dei prospetti e dei fronti stradali del centro storico, realizzata in un decennio di analisi nel quale si è svolto lo studio per la pianificazione urbanistica, ha costituito un utile corpus documentario per la realizzazione di un modello tridimensionale della città stessa. Il modello, che consente un’interazione dinamica con la struttura urbana, è stato realizzato per sviluppare strumenti di valorizzazione delle attività e del patrimonio storico e culturale, attraverso la determinazione di un’interfaccia visuale e di una struttura multimediale interattiva che trasformassero lo stesso modello in un vero e proprio contenitore emozionale. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Aldo De Sanctis Pages: 1 - 9 Abstract: Le tecniche di rappresentazione e di misura inducono sempre variazioni, sia nelle attività di rilievo che in quelle di progetto, ma inducono variazioni soprattutto nel modo di pensare le discipline del rilievo e del progetto e nelle scelte formative che ne intridono l’azione. Nella metà del Settecento, l’aggiornamento e la diffusione della tavoletta pretoriana - con la rappresentazione ortogonale che ne consegue – promuove un cambio radicale nel modo di vedere la città, analizzarla e divulgarne la meraviglia. Le potenzialità operative del nuovo strumento e l’astrazione della figurazione ortogonale promuovono, cioè, dispositivi grafici ed attenzioni interpretative del tutto inediti e, con questi, uno straordinario cambiamento nel modo di rilevare e leggere le determinanti urbane. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Daniele Colistra Pages: 1 - 11 Abstract: La città ha ancora bisogno della fotografia' Oppure può essere rappresentata in modo più efficace tramite altre forme espressive' La domanda ci riporta indietro di quasi duecento anni, ai tempi della diffusione dei primi dagherrotipi, quando l’interrogativo era: la città ha ancora bisogno della pittura' Domanda in grado di sollevare numerose questioni (verità e bellezza, analogico e digitale, coerenza e fotoritocco) che il contributo affronta attraverso il confronto di alcune immagini, convinto del fatto che “quanto più è lecito parlare di una foto, tanto più è improbabile parlare della Fotografia” (R. Barthes). Il testo illustra alcune opere di artisti/fotografi contemporanei dedicate alla città. Opere in cui la componente visionaria e figurativa si fonda sull’interazione di tecniche di ripresa tradizionali e procedimenti di post-produzione digitale. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Gaetano Ginex Pages: 1 - 9 Abstract: Il lavoro riguarda il tema delle città “archetipe” partendo dal momento in cui tutte le città capitali dell’antichità si conformano diventando esse stesse vere città, nel senso che attraverso i loro elementi e la successiva aggregazione di essi molte città arcaiche si configurano con una morfologia di tipo urbano. Si proporranno così ricostruzioni su resti, su frammenti che ci permetteranno, attraverso rappresentazioni virtuali di parlare delle città antiche con una certa accuratezza (con particolare riferimento all’area mesopotamica) indagandone il principio insediativo originario attraverso la lettura e la rappresentazione di alcuni tra i più importanti archetipi culturali e urbani (la torre, il recinto). Un viaggio quindi nella città arcaica, città piena di simbolismi e di universalità. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Niccolò Casiddu, Saverio Giulini Pages: 1 - 9 Abstract: Il riscaldamento globale ha causato una diminuzione delle calotte polari e dell’albedo della Terra. La riduzione dell’emissione di gas serra costituisce la risposta abituale a questo problema. Tuttavia semplici idee quali la strategia “cool roofs, cool pavements” possono opporsi a tale tendenza. Il passaggio a colori pastello nelle automobili potrebbe avere una positiva ricaduta sull’aumento dell’albedo: in Italia si stima un effetto tra il 32% e il 50% di ciò che si otterrebbe con un’estesa applicazione della strategia “cool roofs”. Una tale proposta genera nuovi e inattesi scenari urbani. La città è soprattutto un luogo di mutevole percezione dello spazio in cui l’automobile, oggetto in movimento per antonomasia, è tuttavia sempre e spesso caoticamente e staticamente presente. Quali le relazioni percepite tra edifici, strade, piazze se i veicoli saranno tutti bianchi o pastello' PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Daniele Villa Pages: 1 - 6 Abstract: L’utilizzo da parte di un numero sempre maggiore di cittadini non esperti di tecnologie basate sul Web, adatte a creare e condividere visioni urbane collettive e informazioni georeferenziate di diversa natura apre a questioni nuove, plurime e complesse che investono gli studi urbani e, al contempo, le discipline della rappresentazione. Si intende qui discutere il ruolo di alcune pratiche di mappatura partecipata e di costruzione volontaria del sapere geografico nel vasto contesto della Città Metropolitana di Milano considerando, principalmente, gli sviluppi legati agli usi del Web in forma collaborativa, georeferenziata e sociale, quando legati alle dinamiche di lettura delle trasformazioni della città e ai nuovi modi di percepire e rappresentare il paesaggio urbano. Sullo sfondo i temi specifici della percezione, della mutazione semantica dei supporti visuali e della ridiscussione del ruolo dei saperi esperti. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Michele Calvano, Wissam Wahbeh Pages: 1 - 12 Abstract: Oggi si va sempre più affermando il concetto di rigenerazione urbana come elemento guida nelle fasi di programmazione urbanistica per questo lo studio delle trasformazioni urbane attraverso la lettura critica dei disegni di progetto, è un tema di grande attualità. Le moderne tecniche di modellazione digitale integrata consentono di definire nuove interessanti metodologie di indagine in grado di mettere insieme una moltitudine di informazioni documentali. La ricerca portata avanti dalla Casa dell’Architettura di Latina parte dalla volontà di rappresentare alcuni importanti esempi della città immaginata che hanno trovato collocazione nella città reale, ma hanno subito profonde modifiche che solo il disegno è in grado di narrare. Tale narrazione si presenta come immagini statiche e dinamiche capaci di rappresentare la città immaginata mettendo insieme architetture attuali con altre non tangibili . PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Francesco Maggio Pages: 1 - 10 Abstract: Lina Bo Bardi si è occupata della progettazione di tre insediamenti rurali in Brasile, peraltro mai realizzati, caratterizzati da impianti definiti da chiare figure geometriche; il cerchio e il quadrato. Il primo, del 1951, riguarda un complesso urbano composto da una stessa tipologia di casa economica e da due edifici ‘indefiniti’; il secondo, del 1965, ha un impianto morfologico costituito da lotti circolari nei quali, nelle curve astroidi, sono disegnati lotti più piccoli anch’essi circolari.Il terzo si basa sul principio di lotti circolari sui quali insistono abitazioni di forma quadrata. La rappresentazione, nell’indissolubile rapporto tra disegno e progetto, fornisce alla storia e alla critica architettonica inediti files di immagini di città o di parti di essa e induce a ri-costruire episodi della storia dell’architettura. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Roberta Spallone Pages: 1 - 8 Abstract: La rappresentazione della trasformazione di paesaggi urbani, grazie agli strumenti offerti dalla convergenza al digitale, sempre più si avvale di prodotti multimediali in cui la commistione fra reale e virtuale avviene senza soluzione di continuità. Nelle prefigurazioni così generate vero, falso e finto si sovrappongono e confondono, esercitando un'innegabile potere seduttivo. Attraverso l’analisi di alcuni casi studio riferiti a recenti interventidi riqualificazione urbana in ambito europeo e di esperienze personalmente condotte si discuterà dei limiti, delle derive e delle potenzialità di tali sistemi di rappresentazione e comunicazione. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Manuela Bassetta Pages: 1 - 6 Abstract: Le linee guida per la conoscenza e valorizzazione del Parco dell’Aspromonte in Calabria hanno messo in atto un itinerario di segni nel territorio ionico calabrese creando un sistema di comunicazione e lettura grafica per promuovere l’immagine dei centri storici e del territorio agro-forestale. Un processo che ha fatto convergere la rappresentazione e la descrizione del luogo in un’esperienza in cui il disegno prospettico e i nuovi strumenti informativi a carattere territoriale (GIS) trasformano in maniera decisiva lo sguardo dell’osservatore. Essi lo proiettano in un paesaggio esteso tra città, centri minori e morfologia territoriale, creando un legame tra la realtà osservata e quella che è possibile costruire e producendo una struttura visiva di un nuovo ecosistema spazio-relazionale. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Gabriele Pierluisi Pages: 1 - 15 Abstract: Il lavoro proposto si interroga su una possibilità di rappresentare e progettare l'ipercittà contemporanea a partire da l'interpretazione della città per figure. La rappresentazione della città si pone come un atto sintetico che sostituisce la città reale con un suo modello utilizzabile, vero contesto dell'invenzione progettuale. La figura urbana è vista come sistema specifico del paesaggio, come rappresentazione legata al progetto della città e luogo di invenzione sui temi dello spazio urbano contemporaneo. La rappresentazione della città si basa sull'utilizzo della planimetria come icona di riferimento, in particolare oggi sulla mappatura fotografica satellitare, che diviene la base di una serie di operazioni grafiche che spostano l'esistente sulla sua tesi interpretativa divenendo il contesto del progetto. In via operativa noi lavoriamo qui su alcune zone di Parigi, attraverso un'operazione di densificazione del costruito e di disegno degli spazi vuoti. La tecnica di rappresentazione usata è mista tra analogico e digitale (Digitale Caldo), in quanto più altamente inclusiva e più corrispondente alla complessità dello spazio urbano.
Authors:Agostino Urso Pages: 1 - 10 Abstract: Nona di nove arti il fumetto rappresenta il tipico caso di sottovalutazione di un fenomeno culturale di respiro mondiale che si lega intimamente alla cultura popolare. Basta accostarsi alla sterminata produzione di graphic novels oggi disponibili sul mercato per comprendere il valore assoluto di questa forma di espressione artistica. Decidiamo, allora, di proporre tre differenti chiavi di lettura per affrontare il tema. La prima è legata al punto di vista dell’artista, a cui spetta il compito di rappresentare le scenografie necessarie a definire lo spazio di azione dei personaggi. La seconda attiene al rapporto che si instaura tra il disegnatore e l’immagine urbana da veicolare. In ultimo proveremo a raccontare la città nella sua struttura intrinseca ovvero dall’unità di quartiere alla sterminata stratificazione urbana della megalopoli. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Paola Raffa Pages: 1 - 10 Abstract: Leggere l’architettura significa affrontare questioni di struttura, di tipologia, di categorie omogenee. Significa dare connotazione ai segni, evidenziare significanti e forme simboliche, misura e relazioni. La realizzazione di un’architettura è il risultato di un disegno realizzato. Perfettamente in regola con le norme e le prescrizioni correnti. I luoghi della città, che sono assoggettati alle norme, ordinano e governano lo spazio. Le Città di Piano sono realizzate seguendo le norme e le regole. Nei quartieri residenziali si assiste, tuttavia, ad una inedita forma di mutazione dell’architettura. L’architettura residenziale, realizzata secondo il disegno di un progetto compiuto, viene, nel tempo aggredita da elementi non convenzionali. Sono elementi ascrivibili a processi casuali che generano trasformazioni impreviste. L’architettura di progetto si converte in architettura informale. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Maria Linda Falcidieno, Maria Elisabetta Ruggiero, Alessandro Castellano Pages: 1 - 18 Abstract: Lo studio è incentrato sul tema del rapporto che lega la città al sistema dei segnali prescrittivo-indicativi e sul legame che si viene a creare tra la "forma" della città e la configurazione progettuale di detti segnali. Lo studio della compagine urbana è stato indispensabile ai fini dell'individuazione di un registro comunicativo sviluppato con una logica di "avvicinamento". la ricerca ha infividuato punti cardine per un efficace utilizzo della segnaletica stradale. Tali macro-criteri comportamentali sono: criteri di scelta, di visibilità e di leggibilità. Dalla determinazione dei criteri comportamentali è quindi emersa la necessità di uniformare tutti i tipi di segnali ai prescrittivi, ridefinendo un disegno iconico della città che sia in grado di raccontare la storia, i percorsi ed il funzionamento della città stessa. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Letizia Bollini Pages: 1 - 7 Abstract: Il web 3.0 sta cambiando il mondo di vivere e percepire l’ambiente antropomorfizzato, rendendolo una stratificazione di livelli di esperienza e lettura mediata dai device. Se il paesaggio urbano è la dimensione progettata, plasmata e pianificata dello spazio, esiste un paesaggio sociale che sovrascrivere il territorio di valori, di rappresentazioni, di immagini condivise, di narrazioni personali, collettive e storiche. La tecnologia mobile introduce un ulteriore parametro, una sorta di non-luogo, che permette di far coesistere il qui e l’altrove in un’esperienza definibile paesaggio digitale. Le mappe, i modelli mentali, il sistema delle reti sociali diventano, dunque, il modo di presentare, rappresentare e di rappresentarsi in una sorta di ideale carotaggio della copresenza di livelli dello spazio fisico, cognitivo e collettivo. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Teodora Malavenda Pages: 1 - 8 Abstract: Negli anni '80 del secolo scorso la fotografia italiana, al pari di altre forme artistiche, riflette i cambiamenti politici, economici e culturali della società. Si va delineando una nuova fotografia documentaria volta ad indagare le trasformazioni del tessuto urbano a cui il territorio è sottoposto, e all'interno di questo processo il paesaggio è oggetto di una nuova interpretazione. Nel 2013 questo processo di documentazione lo ritroviamo, in chiave attuale, nel lavoro di Antonio Ottomanelli "Collateral Landscape", un corpus di fotografie scattate in diverse città del mondo: Kabul, Baghdad, Sadr City, Herat, Dokan, New York, Gaza. Luoghi lontani e solo apparentemente differenti tra di loro. Tutti infatti sono stati distrutti da una guerra o, nel caso di New York, sono stati obiettivo di un attentato. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)
Authors:Chiara Scali Pages: 1 - 11 Abstract: La fotografia è una forma di scrittura. Al pari delle altre forme di rappresentazione, racconta e disvela: il disegno traccia, la scrittura utilizza i segni, la fotografia usa le immagini. Tutte concorrono alla messa in scena della realtà. Il lavoro di Filippo Romano si basa sulla convinzione che la fotografia è strumento di indagine della realtà sociale, fisica ed immateriale. Mostrare e dubitare, chiedersi e chiedere perchè. Filippo Romano attraversa i luoghi, le città, il paesaggio, ne studia la storia, l'architettura, le abitudini di vita di chi le abita, nel tentativo di comprenderle a pieno e poterle restituire, attraverso il suo sguardo, più aperte e leggibili. Il fotografo rimane di fatto una "persona in ascolto" per la quale è molto difficile restituire la complessità. Quello che conta, in definitiva, è rappresentare. Un'idea di città, più che una città, dove luoghi e identità si confondono gli uni con le altre. PubDate: 2014-04-30 Issue No:Vol. 7, No. 13 (2014)