Subjects -> ANTHROPOLOGY (Total: 398 journals)
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- Le restituzioni multimediali della ricerca. Oltre la linearità del
testo scritto Authors: Angela Biscaldi, Lucia Portis Pages: 7 - 22 Abstract: Negli ultimi decenni il tema della restituzione della ricerca da parte degli antropologi ha acquisito un crescente interesse (Brettell 1993, Zonabend 1994, Bergier 2000, 2001, Fassin, Bensa 2008, Olivier de Sardan 2014, Minicuci 2015); questo interesse ha accompagnato il passaggio da una concezione della pratica etnografica come un’attività oggettivante, di natura osservativo-sperimentale, tesa principalmente alla raccolta di dati, alla comparazione e produzione di teorie generali, ad una rappresentazione di essa come un’impresa ermeneutica, dialogica, riflessiva e critica, protesa, in senso etico e politico, alla comprensione profonda e alla messa in valore di esperienze di specifici e unici incontri umani avvenuti sul campo (Geertz 1990, Clifford e Marcus 1997, Marcus e Fisher 1998). PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp7-22 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Oggetti buoni per pensarsi, oggetti buoni per mostrarsi. Riflessioni da un
laboratorio etnografico di manufatti co-creati per comprendere e narrare le sospensioni corporee Authors: Federica Manfredi Pages: 23 - 44 Abstract: Nel linguaggio comune “restituire” significa dar qualcosa indietro, rendere qualcosa che in precedenza si era ricevuto. Questo dare-e-avere stabilisce relazioni, ma nella pratica etnografica chi sono le persone coinvolte' Cosa si restituisce e quando' L’etnografo, nel suo percorso sul campo, contrae una serie di debiti morali con coloro che lo accompagnano alla scoperta e alla costruzione dei dati regalando tempo e fiducia, i quali sono solitamente ripagati con la visibilità delle esperienze raccolte. L’etnografia può dunque coinvolgere altre persone, ampliando le maglie di quella relazione di doni (in termini di tempo, informazioni e attenzione) che prima era delimitata dall’esperienza di campo. Tradizionalmente queste fasi sono dominate dalle parole. Questo articolo si basa su un’esperienza di ricerca in cui oggetti co-creati sono stati il mezzo di comunicazione privilegiata tra la ricercatrice e i praticanti di sospensioni corporee in Europa, una pratica che prevede il sollevamento di una persona attraverso ganci metallici inseriti nella pelle. I manufatti hanno costituito una sperimentazione metodologica, la concretizzazione dell’incontro con i partner della ricerca, e oggi compongono una piccola collezione che dissemina i risultati del lavoro antropologico. La riflessione proposta pone al centro la multipla valenza degli oggetti, da mezzo di comunicazione e di restituzione a breve termine sul campo, a dispositivi in grado di estendere la ricerca, e con essa i significati delle sospensioni e la voglia di essere compresi. PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp23-44 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Nella tua voce: dialogo fra un’artista e un’antropologa intorno a
un’opera sonora partecipata nella comunità di Neive Authors: Lucia Portis, Elena Pugliese Pages: 45 - 72 Abstract: L’articolo si presenta come un discorso a due voci, in cui arte e antropologia si arricchiscono reciprocamente di visioni e interpretazioni. Da una parte la narrazione del progetto Nella tua Voce, svoltosi a Neive, un piccolo comune in provincia di Cuneo, che ha visto protagonisti i suoi abitanti e la torre del paese appena restaurata. L’esito del progetto è un’opera sonora partecipata che, per la sua realizzazione, ha chiamato tutti i neivesi a lasciare la propria voce in cima alla Torre. Ai due mesi di incontri e dialoghi disseminati in tutto il paese, è seguita un’azione pubblica di due giorni, dall’alba al tramonto, condivisa come un rito collettivo che ha accompagnato centinaia di abitanti alla salita. Dall’altra una riflessione antropologica sui concetti di comunità, appartenenza, partecipazione e restituzione. Cosa significa restituire collettivamente attraverso codici che non sono quelli della parola scritta' Cosa possono apprendere gli antropologi da un’opera artistica partecipata' Queste sono alcune domande a cui il contributo cercherà di rispondere. PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp45-72 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Restituzioni situate come costante comunicativa della ricerca nei contesti
dell’educazione Authors: Roberta Bonetti Pages: 73 - 88 Abstract: Il saggio ripercorre alcuni momenti salienti del processo di restituzione di una ricerca applicata commissionata dal Comune di Scandicci (FI) a sostegno dello strumento di governance delle attività educative da esso promosse, in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche di Primo e di Secondo Ciclo del territorio. In questa riflessione ci si diffonde sui termini secondo cui la restituzione ha coinvolto il territorio scolastico e quello più ampio della cittadinanza, evidenziando non solo opportunità e criticità dell’intero processo ma anche modi, tempi e strumenti di essa. Si tratta di un processo per nulla ovvio in cui la restituzione non è soltanto un ritorno dell’esperienza ai partecipanti o una ricezione di un testo da parte del pubblico più ampio. Piuttosto, essa diviene un “rendere conto,” continuo e condiviso in un processo dialogico e situato, esso stesso terreno di indagine, luogo di riflessività e apprendimento, in relazione all’esercizio e all’applicazione della ricerca stessa. PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp73-88 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Spettri nel gas. Restituire l’invisibile in un film sul paesaggio
post-industriale indonesiano Authors: Silvia Vignato Pages: 89 - 110 Abstract: Questo articolo esamina il dialogo fra la costruzione di un’estetica in senso proprio, di teoria della sensibilità, e in senso ristretto, di immaginario visivo, creato dall’etnografia generata da un progetto cinematografico realizzato nella regione di Aceh Nord, in Indonesia, in una zona estrattiva di metano dai giacimenti ora esauriti. L’autrice analizza prima la formazione e i vari piani immaginali dell’estetica “post-industriale” da cui il film ha preso le mosse e in seguito la scelta di affrontarne la restituzione tramite un film etnografico. Sottolineando la rilevanza epistemologica di un lavoro di squadra sul campo di ricerca, l’autrice argomenta che solo il lavoro di elaborazione di uno sguardo comune fra i quattro membri della squadra ha consentito di percepire il paesaggio emotivo dei luoghi filmati, e di giungere così a cogliere la rilevanza della dimensione spettrale o immateriale relativa sia all’istallazione forzata degli impianti di trasformazione, sia al lungo conflitto civile in larga parte dovuto alla rivendicazione dell’uso autonomo delle risorse minerarie. PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp89-110 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Per un’antropologia estetica della crisi ecologica: Teatro, arti visive,
e «crisi della presenza» nella città di Taranto Authors: Jasmine Pisapia, Isabella Mongelli Pages: 111 - 132 Abstract: Partendo dal dialogo tra un’artista e un’antropologa, questo articolo esplora le modalità attraverso cui alcuni artisti si stanno rapportando alla crisi ambientale, e indaga il modo in cui le loro pratiche e intuizioni estetiche possano informare il lavoro degli etnografi in contesti fortemente inquinati come la città di Taranto. Di particolare interesse è l’approccio con cui l’artista tarantina Isabella Mongelli è entrata in dialogo con la crisi ecologica della città pugliese attraverso una mobilitazione sensoriale utile a comprendere l’esperienza psicofisica del veleno e della tossicità industriale nella sua continua oscillazione tra visibilità e invisibilità. Ponendo attenzione alle pratiche artistiche che si distaccano da uno sguardo estetizzante delle catastrofi, l’articolo si propone di tracciare e riconfigurare il rapporto tra arte (come sfera autonoma) e politica (come azione diretta), mettendo in luce la rilevanza politica dell’esperienza sensoriale e degli stati emotivi nello studio antropologico della crisi ambientale. PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp111-132 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Prigionieri politici e contrabbando di sperma dalle carceri israeliane.
Nuovi scenari riproduttivi e di genere in Palestina Authors: Laura Ferrero Pages: 133 - 152 Abstract: L’articolo propone i risultati di una ricerca condotta in Palestina intervistando mogli di prigionieri politici che si sono sottoposte a un trattamento di riproduzione medicalmente assistita durante la prigionia dei mariti. Collocandosi in un filone di studi interessato a indagare le eterogenee applicazioni delle nuove tecnologie riproduttive nei diversi contesti socioculturali, questo articolo esamina il fenomeno del contrabbando di sperma di prigionieri politici palestinesi dalle carceri israeliane per poi indagare le conseguenze che questo ha in termini di possibilità riproduttive e ruoli di genere. Con l’obiettivo di rendere più complesse le letture di stampo politico e biopolitico, ampiamente diffuse quando si parla del conflitto israelo-palestinese, osservo questo fenomeno innanzitutto come scelta riproduttiva suggerendo che questa pratica apra di fatto alle donne la possibilità di creare famiglie monogenitoriali e sottolineando come queste gravidanze permettano agli uomini incarcerati di soddisfare l’imperativo riproduttivo che collega la maschilità alla paternità. PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp133-152 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- “You walawala too much!”: Chinglish interactions between Chinese and
Ghanaian construction workers Authors: Costanza Franceschini Pages: 153 - 172 Abstract: A partire da una ricerca di campo condotta in tre cantieri di costruzione di una compagnia statale cinese in Ghana, il presente contributo intende esplorare il tema delle interazioni linguistiche tra lavoratori cinesi e lavoratori locali. Attraverso l’utilizzo di un linguaggio “inventato”, il Chinglish, o Chinese English, gli impiegati cinesi e ghanesi della compagnia sono in grado di comunicare tra di loro, e di creare talvolta anche degli spazi di complicità. L’equilibrio che si viene a generare all’interno di questo contesto è tuttavia estremamente fragile e precario, e ogni malinteso può facilmente generare conflitti ed esacerbare le già tese dinamiche lavorative e di potere in atto. Oltre a suscitare un notevole interesse da un punto di vista linguistico, lo studio delle interazioni condotte attraverso l’utilizzo del Chinese English permette anche di indagare sotto una nuova luce le relazioni quotidiane tra lavoratori cinesi e lavoratori locali nei siti di costruzione cinesi in Ghana. PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp153-172 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Frontiere della modernità: lo spazio agricolo meridionale e le “nuove
subalternità” Authors: Giuseppe Grimaldi Pages: 173 - 188 Abstract: Attraverso una ricerca svolta in Piana del Sele analizzo la relazione tra il concetto di “modernità” e la riproduzione dello spazio agricolo iperproduttivo del mezzogiorno. Basandomi su un approccio decoloniale attingo alla tradizione analitica del meridionalismo critico per mostrare le strutture storiche, sociali e simboliche attraverso cui l’agricoltura intensiva meridionale si configura come una frontiera della “modernità”. Nello specifico analizzo etnograficamente da un lato i meccanismi attraverso cui questa frontiera crea “subalternità” e dall’altro le modalità attraverso cui viene incorporata dai braccianti. L’indagine in questo senso mostra come sul corpo dei nuovi subalterni si iscrive e allo stesso tempo si boicotta lo spazio agricolo moderno. PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp173-188 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Etnometeorologia e crisi climatica. Il pronostico del tempo atmosferico
nella comunità nahua di San Isidro Buensuceso, Tlaxcala, Messico Authors: Giacomo Pasini Pages: 189 - 208 Abstract: Il presente contributo si pone come obiettivo quello di mettere in luce l’importanza di un dialogo transdisciplinare tra scienza ufficiale e saperi locali di fronte alla crisi socio-climatica in atto. Dalla ricerca etnografica presso la comunità di San Isidro Buensuceso, in Messico, è emersa la centralità del complesso etnometeorologico nahua, che affonda le radici nella cosmovisione preispanica e che si delinea come strumento chiave per leggere e comprendere i mutamenti climatici in corso. In questa sede sono state prese in considerazione due modalità di pronosticare il tempo atmosferico: le previsioni a breve termine attraverso l’osservazione delle nubi, degli astri e del comportamento animale, e il pronostico a lungo termine tramite il metodo delle cabañuelas. Un dialogo tra queste forme di conoscenza locali e i saperi ufficiali si delinea come una strada da percorrere per una migliore comprensione dei mutamenti climatici su scala locale e per favorire la ricerca di modalità di mitigazione e di adattamento alla crisi in atto. PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp189-208 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Recensioni
Pages: 209 - 212 Abstract: Sara Elisa Bramani A cura di Maria Paola Zedda e Gabi Scaldi Le Alleanze dei Corpi. Cura e performatività nella riscrittura dello spazio pubblico Laura Menin Francesco Vacchiano, 2021 Antropologia della dignità. Aspirazioni, moralità e ricerca del benessere nel Marocco contemporaneo Stefano Pontiggia Lorenzo Ferrarini e Nicola Scaldaferri, 2020 Sonic Ethnography. Identity, Heritage and Creative Research Practice in Basilicata, Southern Italy Amalia Rossi Claudio Sopranzetti, Sara Fabbri, Chiara Natalucci, 2019 Il re di Bangkok PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp209-212 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
- Note sugli autori
Authors: Autori Vari Pages: 225 - 228 Abstract: Note sugli autori PubDate: 2022-12-31 DOI: 10.14672/ada20223pp225-228 Issue No: Vol. 9, No. 3 (2022)
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