Authors:Patrizia Quattrocchi, Donatella Cozzi Pages: 7 - 10 Abstract: Il volume “Antropologia medica e invecchiamento. Esperienze e prospettive di un dialogo interdisciplinare” raccoglie e amplia le tematiche discusse nell’omonimo Seminario Internazionale tenutosi presso l’Università degli Studi di Udine il 26 febbraio 2021 e coordinato dalle curatrici Donatella Cozzi e Patrizia Quattrocchi. L’evento, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale come parte delle attività previste dal più ampio progetto interdipartimentale “Personalized Health Management of Physical, Mental and Social Frailty in the Elderly” rimanda alle attività del Gruppo di ricerca UNIUD-Active Ageing, che da alcuni anni riunisce ricercatori e docenti interessati a riflettere sui temi dell’invecchiamento in ottica interdisciplinare. PubDate: 2022-04-14 DOI: 10.14672/ada202219407-10 Issue No:Vol. 9, No. 1 N.S. (2022)
Authors:Patrizia Quattrocchi Pages: 11 - 35 Abstract: Questo contributo presenta una sintesi dei principali lavori che hanno caratterizzato l’approccio antropologico all’invecchiamento. L’obiettivo è rendere disponibile una cornice di respiro internazionale che delinei – in termini generali – il valore aggiunto dello sguardo antropologico a tale processo. Saranno tratteggiate le principali linee di ricerca in merito alla costruzione della “vecchiaia” nei differenti contesti sociali e culturali e le categorie analitiche che ne hanno permesso la comprensione. L’identificazione di macro-tematiche che spaziano dagli studi comparativi, ai processi migratori, alla salute riproduttiva e all’ageismo permetterà di rendere conto non solo dei principali campi di interesse degli antropologi e delle antropologhe che si sono interessate a questi processi, ma anche di delineare futuri percorsi di ricerca. PubDate: 2022-04-14 DOI: 10.14672/ada2022194111-35 Issue No:Vol. 9, No. 1 N.S. (2022)
Authors:Nicoletta Diasio Pages: 37 - 52 Abstract: Attraverso una ricerca etnografica condotta in Francia su crescere e maturare con la sindrome di Turner, l’articolo analizza in modo critico il concetto di adeguatezza tra corpo e tempo. Provocando un’alterazione delle trasformazioni corporee, quali sono pensate e organizzate nella società contemporanea, la sindrome rivela il potere normativo delle classificazioni d’età. Tuttavia, se i codici sociali sembrano incastrare le interlocutrici nella posizione statutaria della bambina o della donna in menopausa, le loro esperienze mostrano come i vissuti corporei producano un processo di bioriflessività, che permette di guardare altrimenti all’ovvietà della condizione adulta e all’uniforme percezione di vulnerabilità dell’invecchiare. Il contributo invita quindi ad oltrepassare la dicotomia tra costruzionismo e naturalismo in antropologia, attraverso l’idea di stati corporei situati e un concetto d’adeguatezza che non sia assoluto, ma sempre posizionale. PubDate: 2022-04-14 DOI: 10.14672/ada2022194237-52 Issue No:Vol. 9, No. 1 N.S. (2022)
Authors:Gloria Frisone Pages: 53 - 73 Abstract: Il presente contributo affronta l’analisi delle rappresentazioni culturali, politiche e biomediche della malattia di Alzheimer nella società contemporanea. A tale scopo saranno presentati i risultati di un’etnografia multisituata che ha coinvolto pazienti, familiari e personale ospedaliero in cinque cliniche geriatriche di Parigi e banlieue. Con riferimento ai concetti classici di sickness, illness, e disease, rivisti e riaggiornati alla luce dei recenti sviluppi in antropologia medica, l’obiettivo è di analizzare le narrazioni della malattia, portandone alla luce i modelli esplicativi e le rappresentazioni culturali che sfuggono ai limiti della sola definizione diagnostica. Concepita nei termini di una patologia della memoria e assimilata alla perdita di sé, tale nozione proviene da un contesto sociale e da un modello culturale più ampio, in cui la memoria è posta a fondamento simbolico dei processi di costruzione delle identità individuali e collettive. PubDate: 2022-04-14 DOI: 10.14672/ada2022194353-73 Issue No:Vol. 9, No. 1 N.S. (2022)
Authors:Francesco Diodati Pages: 75 - 93 Abstract: Questo testo esamina le rappresentazioni della figura di caregiver familiare e professionale nell’assistenza domestica agli anziani in Italia. Il riconoscimento istituzionale dell’assistenza nell’ambiente domestico si basa su un’opposizione fra, da un lato, le cure gratuite dettate da un legame affettivo e familiare e, dall’altro, il lavoro di cura a pagamento. Attraverso le prospettive dei partecipanti a progetti di sostegno all’assistenza familiare per anziani non-autosufficienti in Emilia-Romagna, confronto il riconoscimento del caregiver familiare con quello dell’assistente familiare qualificato. I risultati mostrano una discrepanza fra l’opposizione precedentemente menzionata e le prospettive degli attori sociali sui ruoli di accudimento familiare e assistenza professionale. È dunque necessario prendere consapevolezza di come questa opposizione ostacoli gli interventi diretti a sostenere sia familiari che lavoratrici impegnati a prestare assistenza nell’ambiente domestico. PubDate: 2022-04-14 DOI: 10.14672/ada2022194475-93 Issue No:Vol. 9, No. 1 N.S. (2022)
Authors:Marta Scaglioni Pages: 95 - 111 Abstract: Questo articolo analizza le percezioni e le pratiche di cura all’interno della comunità di migranti egiziani a Milano. Il periodo analizzato è il periodo pandemico, quando il carico di cura ha subito un forte incremento, soprattutto nei confronti delle persone anziane e da parte delle donne. L’eccezionalità legata al momento storico ha fatto emergere le differenze socioeconomiche e di genere che producono distinzioni interne alla diaspora egiziana. L’articolo prende le mosse da alcune interviste a soggetti ancora lavorativamente attivi o in età da lavoro che articolano idee e pratiche intorno al concetto di vecchiaia, percepita come una fase della vita che va oltre l’età cronologica e anagrafica. La pandemia ha contribuito all’intensificarsi di sentimenti discriminatori nei confronti degli anziani2 e alla costruzione narrativa di questi ultimi come “vulnerabili” e “a rischio”. L’articolo esaminerà le pratiche di cura intergenerazionali e l’impatto che la pandemia ha sulle aspirazioni, i progetti per e sulla vecchiaia e sui rapporti generazionali e di genere all’interno delle comunità di migranti egiziani a Milano. PubDate: 2022-04-14 DOI: 10.14672/ada2022194595-111 Issue No:Vol. 9, No. 1 N.S. (2022)
Authors:Donatella Cozzi Pages: 113 - 127 Abstract: Sviluppata dalla ONG danese ‘Stop the Violence’ nel 2000, la metodologia della Living Library è oggi diffusa in oltre 40 paesi, allo scopo di promuovere la comprensione interculturale attraverso il dialogo. In questo articolo viene presentata una attività didattica centrata sulla Living Library realizzata tra le/gli iscritte/i al primo anno della Laurea triennale in Educatori professionali (‘Lettori/trici’) e una cinquantina di persone di oltre 70 anni di età (i ‘Libri’). L’attività ha avuto lo scopo di avvicinare le/gli studentesse/i ai metodi della ricerca etnografica e dell’antropologia applicata; inoltre, in sede teorica, di comprendere se questa attività, nata per favorire l’inclusione sociale, può essere utilizzata per accrescere il dialogo, le conoscenze e la comprensione antropologica dell’invecchiamento. PubDate: 2022-04-14 DOI: 10.14672/ada20221946113-127 Issue No:Vol. 9, No. 1 N.S. (2022)
Authors:Alessandro Cavarape Pages: 129 - 135 Abstract: I cambiamenti demografici che si sono manifestati negli ultimi anni e l’incremento delle patologie correlate all’invecchiamento pongono da tempo al mondo della medicina la necessità di una serie di riflessioni e cambiamenti radicali di approccio ai problemi di salute di una popolazione sempre più anziana e spesso fragile. Comunemente la terza età viene identificata con una fase di declino fisico, cognitivo ed economico, e nonostante siano stati fatti notevoli progressi nel superare pregiudizi e stereotipi basati sull’età, è evidente che un atteggiamento complessivamente discriminatorio emerge spesso e in numerose circostanze nei riguardi di soggetti appartenenti a fasce di età più avanzate. Di fatto, come ampiamente documentato dall’OMS, quello nei confronti delle persone anziane è il più diffuso e persistente atteggiamento discriminatorio e nel contempo il meno condannato. Nella società attuale, intrisa dal mito dell’individualismo, del successo, della apparenza, della giovinezza prolungata e dalla negazione della vecchiaia, l’ageismo e i comportamenti correlati vedono fondamentalmente una origine psicologica: il pregiudizio, l’ostilità e la negatività nei confronti della vecchiaia derivano dalla paura del nostro inevitabile decadimento psicofisico, della perdita dell’autonomia e della morte. Dall’altra parte, gli atteggiamenti negativi sono anche in parte effetti secondari del progresso medico e scientifico, in quanto il successo della medicina nel trattare efficacemente le malattie le ha rese croniche, e quindi caratterizzate da un declino progressivo e lento. Nel contempo, i progressi medici hanno determinato un incremento esponenziale della multimorbilità, cioè la coesistenza di numerose condizioni cliniche nel medesimo individuo, spesso di grande impatto sulle condizioni psicofisiche generali. PubDate: 2022-04-14 DOI: 10.14672/ada20221947129-135 Issue No:Vol. 9, No. 1 N.S. (2022)