Authors:Maddalena Cannito, Eugenia Mercuri, Francesca Tomatis Abstract: Il contributo analizza il modo in cui il newsmaking giornalistico italiano su Facebook ha costruito il dibattito sulla cancel culture, connettendolo a fenomeni quali il politicamente corretto e interpretandolo nei termini di un attacco alla libertà d’espressione. Analizzando i post pubblicati nel biennio 2020-2021 sulle pagine Facebook delle principali testate giornalistiche italiane, individuati tramite una ricerca per hashtag e parole-chiave, l’articolo analizza sia le declinazioni che questo concetto ha assunto sia come questo sia funzionale a creare un clima di paura, in una società nella quale la paura è sempre più pervasiva, smaterializzata e costruita dai media. L’analisi, condotta con un approccio tematico, ha evidenziato due dimensioni chiave nel discorso giornalistico italiano: i tipi di bersaglio della cancel culture e la loro collocazione nel tempo. I risultati suggeriscono, infine, che la cancel culture è un epifenomeno utilizzato per creare un generale clima di ansia e di paura della censura e della cancellazione dell’identità, della cultura e della Storia. PubDate: 2023-10-31 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Miguel Angel Mellino Abstract: Negli ultimi decenni, l’intenso sviluppo di movimenti femministi, antirazzisti e di popoli indigeni ha dato luogo a una lotta profonda tanto per la ricostituzione in senso più egalitario dei tradizionali rapporti materiali di dominio quanto per la dissoluzione e resignificazione politica e culturale di quelle gerarchie coloniali, razziali e patriarcali che hanno plasmato sin dall’ascesa della modernità capitalistica occidentale singola sfera della vita sociale moderna. La dimensione di un siffatto movimento globale non poteva non porre la questione dell’esistenza di un secolare privilegio bianco alla base della stessa significazione linguistica e culturale del mondo sociale moderno e dei suoi sistemi di classificazione e rappresentazione dominanti. Il nostro intervento cercherà di mettere in luce tre questioni, che ci sembrano importanti per comprendere la reale posta in gioco che nasconde l’accusa di “culture della cancellazione” rivolta a questi movimenti: a) l’esistenza di un privilegio bianco moderno da intendere come “fatto sociale totale”, b) la natura sintomatica dello stesso emergere del paradigma della ‘cancel culture’, ovvero la sua costituzione in quanto reazione di quello stesso privilegio bianco all’emergere di altri posizionamenti, saperi, narrazioni e sistemi di rappresentazioni del tutto esterni alla sua grammatica storica, economica, ontologica e politica. PubDate: 2023-10-31 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Fabio Dei Abstract: The following contribution analyzes the controversies surrounding the so-called cancel culture, which arose within the "culture wars" in the United States. These wars pit ultraconservative and anti-liberal movements, which support religious fundamentalism, xenophobia, and extreme nationalism, against movements that fight for social justice and minority rights. Cancel culture is part of this struggle and involves the practice of canceling, revising, or inventing aspects of the past to support dominant views in the present. This struggle is based on identity politics, interpreting social justice based on belonging to specific social groups, such as race, gender, and sexual orientation, often ignoring social class. The “third wavef social justice movements develops in a context where equal rights are widely recognized, and anti-racism and inequality ideologies are hegemonic. This has transformed the nature and strategies of the movements, which now focus on symbolic and communicative actions, fueling political correctness in a more invasive way. The most well-known cases of cancel culture also fuel conservative propaganda and provide them with the opportunity to present themselves as defenders of free speech. From the perspective of social sciences and anthropology, the phenomenon of cancel culture raises two aspects of interest: the first concerns the influence of activism on social theory and research methodology, which can lead to ideological caricatures; the second concerns the creation of an atmosphere of suspicion, accusations, and confessions in public spheres, which connects to the Puritan roots of Anglo-American culture. PubDate: 2023-10-31 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Bruno Montesano Abstract: In the public debate, on the one hand, the so-called cancel culture (CC) is stigmatised as an attack against the Western tradition and the rationality of dialogue, on the other, it is associated with the oblivion of material issues, substituted by identity claims. These two readings can be opposed by a third that frames the events subsumed under CC in a positive way as 'intersectionality', and a fourth that, while appreciating its purpose, challenges its liberal grammar of rights. CC, identity politics and intersectionality - although they identify both broader and more specific sets of problems - can thus be read as the names that different scholars give to the same dynamics. After briefly reviewing some of the literature on the topic, the paper will focus on the conflict between economic instances and identity, first by recalling some reflections from the Marxist tradition on the subject of 'race' and gender, and then by looking at two contemporary Marxist texts, by Asad Haider and Ashley Bohrer. With a different stance on intersectionality, but both criticising economicist determinism, the two authors reason about ways of composing social heterogeneity in a political project. This allows for an original reading of some of the issues involved in the discussion about CC PubDate: 2023-10-31 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Andrea Apollonio Abstract: L’articolo, partendo dall’interpretazione di un caso di patrimonio dissonante e contestato, indaga il significato e le implicazioni sociali e politiche dei conflitti contemporanei sulla memoria nella sfera pubblica. Quindi proverà a suggerire che queste manifestazioni conflittuali si pongono più spesso sul piano creativo dell’attribuzione di nuovi valori e significati alle memorie collettive, che non su quello della censura forzata del passato e dell’oblio distruttivo. In un secondo passaggio, l’articolo avanza un’idea più generale e ne esplora le implicazioni: assistiamo a un movimento globale di riattivazione politica del passato e di democratizzazione della storia, che consiste nell'emersione recente e repentina delle memorie di una galassia di gruppi e soggetti “per i quali la riabilitazione del passato è parte integrante della riaffermazione della propria identità” (Nora 2002). Cosa ci spiegano queste fluttuazioni del rapporto tra memoria e mutamento sociale' Quali nuovi soggetti irrompono nella struttura di partecipazione alla definizione dei ricordi collettivi' In che misura questa dinamica si pone in discontinuità o in continuità con il passato' PubDate: 2023-10-31 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Raffaele Alberto Ventura, Stella Pinna Pintor Abstract: Le trasformazioni sociologiche e culturali che attraversano le società odierne sono motore di un cambiamento profondo nelle aziende. La crescente domanda di attenzione all’inclusione e all’equità incentiva le organizzazioni a intraprendere programmi mirati a una più efficace gestione della diversità. Il presente contributo intende fornire un quadro globale sulla questione e mettere a fuoco i diversi attori coinvolti nell’economia dell’inclusione, i vincoli e gli incentivi alla realizzazione di interventi di gestione della diversità e, infine, le principali critiche rivolte alle politiche di inclusività, con attenzione a quelle che denunciano i rischi di essenzializzare le identità e di tralasciare talune forme di esclusione, come quella di classe. Confrontando la letteratura sociologica e manageriale con i contributi della filosofia sociale e politica, intendiamo attirare l’attenzione sul modo in cui delle matrici multifattoriali di subordinazione – nelle quali entrano in gioco, oltre che le differenze culturali e di genere, anche i differenziali di capitale culturale e simbolico – determinano presso gli attori delle strategie di compromesso, di negoziazione identitaria, o, in alternativa, di resistenza. PubDate: 2023-10-31 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Paolo Giovannini Abstract: Lo scritto che segue risponde a una curiosità nata frequentando la Valletta, un pezzo di verde incastrato nell'ampia curva di corso Firenze che si affaccia dietro l'Albergo dei Poveri di Genova. Che storia nasconde quell'enorme edificio' Forse, pensavo, guardandolo dal retro rivelerà più cose di quelle che la superba bellissima facciata gli permette di dire. L'Albergo dei Poveri. Questo nome internamente così contraddittorio, letto alla rovescia come nello specchio di Leonardo, poteva suggerire qualcosa di un po’ meno scopertamente agiografico sulla munificenza genovese' Forse l'ombra dell'edificio ne avrebbe attenuato il bagliore, avrebbe permesso di leggere le tracce più vere e più profonde, e quindi più persistenti nel tempo, del carattere dei genovesi. Dove (forse) facciata e retro si confondono, verso gli altri come verso se stessi. PubDate: 2023-10-31 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Valerio della Sala Abstract: The Olympic legacy, whether temporary or transitory, can manifest itself before, during or after the Games. It can quickly disappear after the event if efforts are not made to keep it alive through, for example, cultural programming, new environmental legislation, public awareness programming or new, more comprehensive applications. The study has the objective of recounting the Olympic legacy of the Torino 2006 Games through the results of the qualitative interviews held with the main actors of the event. In recent years, the Olympic legacy and the planning of the Olympic legacy have become increasingly important in the choice of host cities. The importance has allowed many cities, such as London, Sydney, and Tokyo, to develop an entity in charge of planning and managing the post-Olympic legacy. The intangible possibility of training and involving new profiles in the territory is fundamental to managing the Olympic structures in the post-Olympic period. The professionalism of resources, the definition of objectives, management tools and human resources are some of the critical elements for the organisation of a working team that can promote the post-Olympic transformation of host cities. The promotion of an Olympic city and an urban model to pursue can catalyse supra-local transformations that support the intangible knowledge of citizenship. The social transformations through the promotion of the city and its image can become a "Know-How" of the organising committee which, in the post-Olympic phase, will support the future strategies of the city regarding the organisation and planning of the mega-event. These elements allow us to advance a new hypothesis on the development of new modernity induced by sports and mega-events. PubDate: 2023-07-18 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Flavio Ceravolo, Michele Rostan, Franscesco Ramella Abstract: L'articolo analizza l'utilizzo della didattica a distanza nelle università in ambito pandemico. A partire da una ricerca ad hoc che ha consentito di raccogliere le opinioni dei docenti che sono stati coinvolti nell'insegnamento a distanza, viene fornito uno spaccato delle pratiche effettivamente utilizzate, una rilevazione delle dimensioni effettive del fenomeno e una stima sulla possibile introduzione di alcuni strumenti utilizzati nel periodo di emergenza nella didattica ordinaria dando vita a modelli ibridi fra insegnamento in presenza e a distanza. The article analyzes the use of distance learning in universities in the context of the pandemic. Starting from an ad hoc research which has made it possible to collect the opinions of teachers who have been involved in distance teaching, a cross-section of the practices actually used is provided, a survey of the effective dimensions of the phenomenon and an estimate on the possible introduction of some tools used in the emergency period in ordinary teaching, giving rise to hybrid models between face-to-face and remote teaching. PubDate: 2023-06-04 DOI: 10.36253/cambio-14740 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Claudia Hassan Abstract: The article analyzes one of the crucial junctures in the fight against climate change, namely its relationship with the media and disinformation. A dense network of actors is involved in the creation and dissemination of disinformation that has long been supported by the economic interests of the oil and coal industries and is now fully embedded in the post-truth climate. The absence of direct experience and perception of the effects of climate change has emphasized the public’s cognitive dependence on the media, which, however, have lagged far behind and manifested inadequacy with respect to the emergence of the global warming issue. In dialogue with a vast scientific literature and Pew research data, the paper analyzes the widespread post-factual and social attitudes ranging from skepticism to outright militant denialism. In this context, the article proposes and signals the need for a healthy epistemic environment, understood as an indispensable index of the quality of democracy and of critical subjectivity as a preconditions for any positive action against countering climate change. PubDate: 2023-05-17 DOI: 10.36253/cambio-14408 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Giacomo Lampredi Abstract: The paper relates Elias' thought to Mead's, starting from the embodied dimension of emotions. The approach of the two authors to emotions is affected by a conception of society as deeply intertwined with biological and somatic aspects. Rediscovering and enhancing these aspects is configured as a radical challenge to the disciplinary barriers with which such topics are traditionally addressed. This allows to relate the thought of the two authors within a theoretical framework that can shed light on the embodied aspects of emotional action. PubDate: 2023-05-15 DOI: 10.36253/cambio-13255 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)
Authors:Suania Acampa, Francesco Marrazzo, Gabriella Punziano Abstract: La chiusura del libero accesso alle API delle piattaforme online ha significativamente modificato la ricerca sociale negli ambienti digitali. L’accesso ai dati è oggi gestito e regolamentato esclusivamente dalle piattaforme proprietarie, le quali hanno avviato diverse iniziative - che prevedono precise regole relative all’accesso ai dati - sulle quali studiosi e ricercatori nutrono numerosi dubbi, soprattutto in merito alla possibilità che queste soluzioni possano supportare significativamente la ricerca nel campo delle scienze sociali. Questo lavoro nasce proprio dall’interesse di testare una di queste possibilità offerte dalla piattaforma Facebook, il tool CrowdTangle, e propone un affondo rispetto alle problematiche epistemologiche e alle implicazioni metodologiche del suo utilizzo nell’indagine dei fenomeni sociali. L’oggetto di studio è il Referendum Costituzionale del 2020. Dal lavoro emerge che lo strumento indagato appare piuttosto limitato, non solo perché fornisce dati aggregati e non permette ai ricercatori di esplorare la risposta degli utenti ai post indagati, ma anche perché le variabili preimpostate riportano nei set un’epistemologia delle piattaforme online fondata sulla logica della vendita di spazi pubblicitari. Nel caso di studio specifico, per bypassare le logiche delle piattaforme, oltre alle analisi automatiche già disponibili sul tool, è stato effettuato un affondo ermeneutico che ha reso possibile ottenere risultati scientificamente interessanti. translator Afrikaans Albanian - shqipe Arabic - العربية Armenian - Հայերէն Azerbaijani - azərbaycanca Basque - euskara Belarusian - беларуская Bengali - বাংলা Bulgarian - български Catalan - català Chinese - 中文(简体中文) Chinese - 中文 (繁體中文) Croatian - hrvatski Czech - čeština Danish - dansk Dutch - Nederlands English Esperanto - esperanto Estonian - eesti Filipino Finnish - suomi French - français Galician - galego Georgian - ქართული German - Deutsch Greek - Ελληνικά Gujarati - ગુજરાતી Haitian Creole - kreyòl ayisyen Hebrew - עברית Hindi - हिन्दी Hungarian - magyar Icelandic - íslenska Indonesian - Bahasa Indonesia Irish - Gaeilge Italian - italiano Japanese - 日本語 Kannada - ಕನ್ನಡ Korean - 한국어 Latin - Lingua Latina Latvian - latviešu Lithuanian - lietuvių
Authors:Carmela Guarascio Abstract: La letteratura si è concentrata sul ruolo delle istituzioni nella promozione di percorsi di sviluppo e nel supporto alle idee innovative capaci di produrre cambiamento, definendo anche delle caratteristiche di differenziazione del benessere tra le regioni. Ciononostante anche nei territori fragili e periferici esistono delle organizzazioni innovative, e c’è una crescita del terziario innovativo. Di fronte ad una marginalizzazione anche data dalla scarsa dotazione di infrastrutture fisiche, una performance innovativa positiva potrebbe incidere sul processo di periferizzazione di questi territori, per questo motivo è interessante cercare di capire quali sono i meccanismi generativi che favoriscono la nascita di organizzazioni innovative anche in questi territori. Il lavoro si concentra sull’analisi del settore del terziario innovativo in Calabria, mettendo in evidenza potenzialità e debolezze. L’analisi del caso studio in profondità si basa su un metodo quanti-qualitativo. La prima parte presente alcune elaborazioni proprie sulla struttura economica locale e sugli occupati (dati Istat, del Ministero del lavoro, e Aida aziende, al 2020). In una seconda parte si propone uno studio qualitativo multidimensionale attraverso l’analisi di venticinque interviste, ad imprenditori innovativi e attori privilegiati. L’analisi mette in evidenza alcuni meccanismi generativi legati al contesto e alle caratteristiche organizzative, evidenziando anche le sfide ad un più radicato dispiegamento del settore sul territorio, in senso trasversale. PubDate: 2023-01-31 DOI: 10.36253/cambio-13204 Issue No:Vol. 13, No. 25 (2023)