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- The bahuvrīhi Compound Between Zeroing and Contrastive Accentuation:
Vedic Sanskrit Model and Pāṇini’s Model Authors: Paola Maria Rossi Pages: 7 - 32 Abstract: L’articolo mira a sondare come il modello di composto bahuvrīhi presentato nella grammatica descrittiva di Pāṇini possa rapportarsi diacronicamente al composto bahuvrīhi attestato nel Sanscrito Vedico, tenendo in particolare considerazione quelli che sono i due requisiti secondo Pāṇini: stato tematico per tutti i costituenti e accento sul primo membro, contrativamente assegnato rispetto ai composti determinativi. Poiché l’opera di Pāṇini si basa sulla tradizione scolastica brahmanica, anche le fonti del suo modello di bahuvrīhi devono rintracciarsi in quel contesto culturale. Il locus classicus è índraśatru, che segna così l’inizio di un processo di regolarizzazione linguistica applicata al composto bahuvrīhi. Il medesimo composto índraśatru, discusso nell’ambito scolastico brahmanico, è citato in un inno rigvedico tardo (R̥V 1.32.6; 1.32.10), impiegato con una significativa valenza poetica. Perciò, i due tratti caratteristici pāṇiniani del composto bahuvrīhi risultano derivare da una particolare commistione di linguaggio poetico ed esegesi linguistica. PubDate: 2021-11-26 DOI: 10.54103/2282-0035/16790 Issue No: Vol. 74, No. 1 (2021)
- «Vergilius non ero, Marsus ero»: la figura di Domizio Marso
nell’opera di Marziale Authors: Cristiana Pasetto Pages: 33 - 49 Abstract: Il contributo si propone di indagare la presenza della figura di Domizio Marso all’interno dell’opera di Marziale, avanzando delle ipotesi in merito al ruolo di mediazione esercitato dal poeta augusteo nella storia dell’epigramma latino. Le frequenti e significative menzioni nel corpus marzialiano, che evidenziano una progressiva identificazione di Marziale con il suo antecedente, suggeriscono che Marso, prendendo le mosse dal modello catulliano, non abbia esitato a ricercare soluzioni poetiche nuove e originali, facendosi autore di una poesia improntata a un forte sperimentalismo, nelle forme e nei contenuti: fu ora poeta leggero e ora impegnato, rappresentando per Marziale un esplicito punto di riferimento, sia nell’interpretazione fluida e aperta del genere epigrammatico, sia per la capacità di comporre un epigramma degno, non meno della poesia “maggiore”, di adempiere alla celebrazione del potere. È possibile ipotizzare, inoltre, che Marso abbia offerto un rilevante contributo, in particolare, nello sviluppo dell’epigramma longum, discostandosi dal principio callimacheo della brevitas ma pur sempre mantenendosi fedele alla sua “Musa minore”. PubDate: 2021-11-26 DOI: 10.54103/2282-0035/16791 Issue No: Vol. 74, No. 1 (2021)
- Problemi di politica edilizia locale nelle orazioni di Dione di Prusa
Authors: Federico Russo Pages: 51 - 68 Abstract: Alcune orazioni di Dione di Prusa testimoniano i temi che furono al centro della competizione politica a Prusa e in altre città della Bitinia. Tra questi, un ruolo particolare è rivestito dal programma di monumentalizzazione edilizia voluto – e in parte finanziato – da Dione per la sua città, che fu motivo (o pretesto) di attacco politico da parte dei suoi avversari. Si indagano qui i possibili riferimenti legislativi in base ai quali Dione fu accusato, tra le altre cose, di non aver portato a termine edifici promessi alla comunità o di aver raso al suolo alcune aree della città stessa per far spazio a nuovi fabbricati. L’analisi della contemporanea legislazione edilizia a Roma mostra come problemi di questo genere fossero particolarmente sentiti nel II secolo d.C., inducendo gli imperatori a legiferare in materia a più riprese. PubDate: 2021-11-26 DOI: 10.54103/2282-0035/16792 Issue No: Vol. 74, No. 1 (2021)
- Ascalona spoliata. The dismantling of the Roman city and the reuse in Late
and post-classical eras through archaeological and literary evidence Authors: Antonio Dell’Acqua Pages: 69 - 98 Abstract: La città di Ascalona si colloca nella parte meridionale della costa israeliana, 50 km a sud da Giaffa e 13 km a nord di Gaza. La posizione sul mare ha da sempre favorito la sua natura di città portuale, dall’antichità fino al periodo crociato e alla conquista araba nel tredicesimo secolo. La continuità insediativa, dall’età del Bronzo fino a epoca medievale, ha certamente portato al formarsi di un sito pluristratificato, ma allo stesso tempo ha causato lo smontaggio di molti edifici e il riuso di materiali architettonici in nuove fabbriche, sia nella città stessa, sia altrove, soprattutto in siti lungo la costa. Questo contributo è incentrato sul fenomeno degli spolia della città romana e intende analizzare: la gestione del processo di spoliazione in epoca post-classica; le finalità e le dinamiche del riuso e il raggio di diffusione dei reperti reimpiegati. PubDate: 2021-11-26 DOI: 10.54103/2282-0035/16793 Issue No: Vol. 74, No. 1 (2021)
- Caleb Williams, o l’umamanità divisa: letteratura e politica in
William Godwin Authors: Calogero Farinella Pages: 99 - 116 Abstract: Storico dai molteplici interessi, bibliotecario, musicista, uomo di cultura e grande modernista, studioso, in particolare, dell’Italia settecentesca, Calogero Farinella ci ha prematuramente lasciati nel giugno del 2019, a poco più di sessanta anni. Le sue pubblicazioni sulla Genova del Settecento e sulla scienza illuminista (veronese specialmente: Francesco Bianchini, Anton Mario Lorgna e l’Accademia dei Quaranta) fanno e faranno sempre data negli studi di storia della cultura. Allievo tra i più brillanti di Salvatore Rotta (1926-2001), dal quale mutuò la passione per il XVIII secolo in particolare, Farinella si laureò sotto la sua guida su William Godwin (1756-1836), padre di Mary Shelley, filosofo e scrittore politico di area libertaria, che, con la sua fondamentale opera, marchia a fuoco il passaggio, in Gran Bretagna, dai Lumi al Romanticismo. Sulla figura e gli scritti di Godwin, ricavandoli dalla propria dissertazione di laurea, Farinella estrasse e pubblicò, negli anni Ottanta del secolo scorso, due articoli, apparsi nel volume della «Miscellanea storica ligure» contenente gli Studi in onore di Francesco Cataluccio (William Godwin ed il suo Journal all’epoca della Rivoluzione Francese, xv, 1984), e poi su Studi settecenteschi (Il governo più semplice. Il mito democratico-repubblicano in William Godwin, viii, 1987). Un terzo ampio articolo, che contiene spunti davvero interessanti sul romanzo utopistico di Godwin, rimase inedito, sino a oggi, malgrado l’oggettivo e rilevante valore del contributo di Farinella. Crediamo, pertanto, di fare cosa gradita alla memoria dell’amico e dello studioso pubblicandolo per la prima volta, in questa sede. PubDate: 2021-11-26 DOI: 10.54103/2282-0035/16794 Issue No: Vol. 74, No. 1 (2021)
- Nietzsche’s Idiosyncrasy Against Euripides
Authors: Daniel da Silva Toledo Pages: 117 - 131 Abstract: Lo scopo principale di questo articolo è presentare una critica alla lettura nietzscheana dello status valutativo della poesia di Euripide all’interno del processo storico-genealogico che il filosofo intende come costituente il declino della tragedia greca. Il carattere negativo - che presumibilmente radicalizza, rafforza e consuma questa ipotetica traiettoria di declino - della poesia euripidiana sarà qui imputato al condizionamento molto teorico della concezione nietzscheana del tragico. Per fare ciò, esploreremo tre linee guida fondamentali: (1) la subordinazione di Nietzsche a una linea interpretativa tradizionale; (2) il suo tendenzioso disprezzo per il contenuto concreto dell’intera opera euripidiana; (3) l’identificazione infondata tra Socrate ed Euripide. PubDate: 2021-11-26 DOI: 10.54103/2282-0035/16795 Issue No: Vol. 74, No. 1 (2021)
- Le musiche di scena di Louis Pister per La Tosca di Sardou: edizione
critica della partitura Authors: Davide Ciprandi Pages: 133 - 180 Abstract: La tesi di dottorato di Erin M. Brooks, oggi Assistant Professor di Storia della musica presso la Crane School of Music della State University of New York at Potsdam, indaga il rapporto tra Sarah Bernhardt, prima interprete del ruolo di Floria in La Tosca, e la musica del suo tempo, compresa quella scritta appositamente per il teatro. All’interno di questo testo viene citata una rilevante scoperta dell’autrice, ossia un manoscritto delle musiche di scena composte da un certo Louis Pister per la pièce di Sardou, conservate oggi presso la National Library of Australia. Scopo di questo contributo è quello di proporre un’edizione critica delle musiche di scena composte da Pister, documento imprescindibile per l’analisi dell’opera di Sardou. Inoltre, si tenterà di ricostruire, attraverso lo spoglio dei periodici contemporanei, la ricezione del dramma La Tosca e il profilo biografico dello sconosciuto compositore della musica incidentale. PubDate: 2021-11-26 DOI: 10.54103/2282-0035/16796 Issue No: Vol. 74, No. 1 (2021)
- «Amnesia in Fancy Dress»: il pageant in Between The Acts di Virginia
Woolf e in Wigs on the Green di Nancy Mitford Authors: Federico Prina Pages: 181 - 200 Abstract: Il saggio si pone come obiettivo l’analisi della rievocazione storica, il pageant, e del suo significato all’interno di due romanzi inglesi dell’interwar period: Between the Acts (1941) di Virginia Woolf e Wigs on the Green (1935) di Nancy Mitford. Il pageant ha rivestito un ruolo di primo piano nell’Inghilterra degli anni compresi fra le due guerre, assurgendo a simbolo della tradizione inglese e della Englishness,e trovando, inoltre, un forte riscontro nella letteratura di quel periodo. In Between the Acts, la rievocazione storica messa in scena da Miss La Trobe nel cuore della campagna inglese, sul prato di Pointz Hall, è il riflesso del caos ineluttabile che contraddistingue la condizione umana nel mondo moderno e del profondo senso di solitudine e di isolamento della società inglese sull’orlo della Seconda Guerra Mondiale. Mitford utilizza invece il pageant come strumento per smascherare l’inconsistente ideologia nazionalista del fascismo inglese di quegli anni, considerata dalla scrittrice solo vuota retorica priva di uno scopo concreto, e rappresentata, in Wigs on the Green, dal personaggio di Eugenia Malmains, la più ricca ereditiera inglese – versione romanzesca della sorella della scrittrice, la fascista Unity Valkyrie – fervente sostenitrice di Captain Jack e delle Union Jackshirts, partito fascista immaginario basato sulla British Union of Fascists di Sir Oswald Mosley. Partendo da una breve introduzione del pageant e del ruolo che riveste nella letteratura inglese degli anni ’30, si passa poi alla sua contestualizzazione all’interno delle opere di queste due scrittrici, focalizzandosi, in particolare, sul significato che assume in relazione al quadro storico-politico, culturale e sociale. PubDate: 2021-11-26 DOI: 10.54103/2282-0035/16797 Issue No: Vol. 74, No. 1 (2021)
- Attraverso Deleuze e Simondon: ontogenesi, processo e relazione
Authors: Silvia Zanelli Pages: 201 - 216 Abstract: Obiettivo del presente contributo è tracciare una cartografia della nozione di individuazione, nella sua relazionalità con la dimensione del pre-individuale, lavorando tra il pensiero di Gilles Deleuze e Gilbert Simondon, attraverso un percorso di ripensamento dell’idea di umanità. Si vorrebbe cioè mostrare come sia possibile risemantizzare la vexata quaestio della “Fine dell’Uomo”, rileggendola piuttosto come un problema di con-fini e di margini, sempre attivi e divenienti. Al fine di mettere in luce questa costitutiva interrelazione fra il campo del pre-personale e dei processi di individuazione, si prenderanno in analisi i concetti di differenza, affettività e di “comunismo ontologico”. PubDate: 2021-11-26 DOI: 10.54103/2282-0035/16798 Issue No: Vol. 74, No. 1 (2021)
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