Authors:Clara Stella Pages: VII - VIII Abstract: The collected articles originate from some reflections that arose on the occasion of the symposium 'Reception and Legacy of Female Saints in Early Modern Rome and Lazio - Reception and Influence of Female Saints' Models in Early Modern Rome and Lazio', organised at the Norwegian Institute in Rome on 18 and 19 October 2022 by the author of the introductory note. PubDate: 2024-04-17 Issue No:Vol. 35, No. 21 N.S. (2024)
Authors:Eleonora Rava, Filippo Sedda Pages: 1 - 12 Abstract: Un caso di studio paradigmatico per mostrare l’accoglienza e l’eredità di una santa donna nella prima epoca moderna tra Roma e Lazio è certamente offerto dalla liturgia di Rosa da Viterbo. Fu dalla seconda metà del XV secolo e per tutto il XVI che si allestì una liturgia propria – per l’ufficio delle ore e per la messa – e si fissò la memoria liturgica della giovane santa viterbese. Dopo aver chiarito il contesto e si innesta il culto di Rosa, si darà conto della specialità della liturgia rosiana. PubDate: 2024-04-17 DOI: 10.5617/acta.11392 Issue No:Vol. 35, No. 21 N.S. (2024)
Authors:Isabella Gagliardi Pages: 13 - 24 Abstract: La percezione dell’autorialità femminile in merito a testi di tipo religioso tra Medioevo ed Età Moderna sta al centro di questo contributo, dove è proposta una riflessione che prende l’avvio da casi eccezionali, collocati ai due estremi del “sacro”: la diabolicità e la santità. PubDate: 2024-04-17 DOI: 10.5617/acta.11393 Issue No:Vol. 35, No. 21 N.S. (2024)
Authors:Clara Stella Pages: 25 - 40 Abstract: Il saggio riflette sul ruolo autoriale costruito dalle donne all’interno dell’universo cristiano. Iniziando con un’introduzione storiografica e sociale, il saggio evidenzia l’importanza della sinergia tra gli studi di storiografia, di genere e di storia delle idee nel costruire nuove visioni della e sulla autorialità femminile. Sullo sfondo di alcuni punti fermi del dialogo tra discipline, si analizza quindi la costruzione dell’autorialità femminile considerando alcuni degli snodi fondamentali che caratterizzano l’evoluzione della soggettività nella scrittura di Vittoria Colonna e di Chiara Matraini. PubDate: 2024-04-17 DOI: 10.5617/acta.11394 Issue No:Vol. 35, No. 21 N.S. (2024)
Authors:Elena Onori Pages: 41 - 55 Abstract: Suor Francesca Farnese, al secolo Isabella, apparteneva a un ramo della famiglia dei Farnese, quella dei Duchi di Latera e Farnese. La sua educazione fu affidata alle suore Clarisse di San Lorenzo in Panisperna e, dopo averla completata, fece ritorno in famiglia, ma, dopo pochi mesi, sentì il richiamo della vita monastica. Secondo una prassi tipica della santità eroica barocca, fu protagonista di un travaglio interiore che la portò sempre più verso un crescente rigore, proponendo un modello di sé di difficile condivisione nei monasteri romani. Nel quadro della Roma barocca suor Francesca si affermò in qualità di riformatrice dell’ordine di Santa Chiara e di committente di quattro monasteri distribuiti sul territorio laziale. In questo ambizioso progetto, la Farnese fu sostenuta dal cardinale Francesco Barberini, nominato dal 1638 protettore dell’ordine riformato, ma anche da nobildonne romane che trovarono in lei un modello da imitare. Il progetto della Farnese fu interrotto dalla sua morte avvenuta nel 1651, ma la sua eredità fu raccolta dal cardinale protettore, Francesco Barberini, che si fece artefice della costruzione di un altro monastero, l’ultimo in ordine di tempo: il monastero di Santa Maria della Provvidenza a Fara in Sabina, che ebbe un ordinamento dalle caratteristiche speciali, poiché vennero fuse le disposizioni dei padri francescani di San Pietro d’Alcantara della provincia napoletana con le Costituzioni di suor Francesca. Queste prescrivevano l’abolizione dell’accoglienza di zitelle, la proibizione di ricevere visite, anche di parenti stretti, o di avere notizie dall’esterno. La vita spirituale doveva essere dominata dalla centralità del rapporto dell’individuo con Dio; un posto speciale era riservato al silenzio. Il cardinale Barberini nominò le Solitarie eredi universali al momento della morte nel 1679. PubDate: 2024-04-17 DOI: 10.5617/acta.11395 Issue No:Vol. 35, No. 21 N.S. (2024)
Authors:Eleonora Cappuccilli Pages: 57 - 67 Abstract: The hagiography of the prophet and Dominican tertiary Caterina da Racconigi (1476-1547) is an impressive testimony of the construction of sanctity in sixteenth-century Italy. The hagiographic narrative responds to the often-contrasting needs of the common people disappointed by the corrupt clergy and seeking a path to salvation; to the clergy that strove to revive popular devotion; and to some parts of the humanist circles, looking for an answer to the religious and intellectual doubt that especially originated after the Reformation. Through the analysis of some passages of the two extant hagiographies of Caterina da Racconigi – Vitta et legenda, written by Caterina’s confessors, and Compendio delle cose mirabili, written by the philosopher Gianfrancesco Pico della Mirandola – this article examinates the multi-layered meanings attributed to sanctity during the religious crisis of the sixteenth century. Reform, intellectual and religious doubt and certainty, and human freedom emerge as fundamental pillars of the hagiographic logic that shaped the language of sanctity. PubDate: 2024-04-17 DOI: 10.5617/acta.11396 Issue No:Vol. 35, No. 21 N.S. (2024)
Authors:Kinga Araya Pages: 69 - 84 Abstract: This article presents a research project conducted by nine scholars that culminated in a publication. As Project Leader, I had the privilege of coordinating this interdisciplinary, bilingual, and inter-university group entitled Rome and Women’s Response to Crisis: from Early Christianity to the Present Day, which critically examines - from a spiritual, socio-political, and cultural perspective - the stories of heroic Roman women who bravely confronted the crises of their time, from the earliest days of Christianity to the present. In addition to exploring the historical, socio-political, cultural, and spiritual contexts in which these heroic female protagonists lived and worked, the authors of the essays also emphasise – in explicit or implicit ways - the critical role which the theological virtues of faith, hope, and charity played in their lives and cardinal virtues of fortitude, prudence, justice, and temperance. There is also a captivating reading on Saint Catherine of Siena’s virtue of patience. Nevertheless, it is not only through the lens of moral excellence that we learn about ordinary women living extraordinary lives as sisters, spouses, virgins, and mothers - both natural and spiritual. Towards the end of the article, there are passages drawn from Andrea Donati’s contribution about Vittoria Colonna, one of the early modern protagonists to whom the Symposium was dedicated. PubDate: 2024-04-17 DOI: 10.5617/acta.11397 Issue No:Vol. 35, No. 21 N.S. (2024)