Authors:Carlo Alberto Girotto Pages: 13 - 28 Abstract: Tra Otto e Novecento, oltre che nel mondo degli studi eruditi e in quello dell’editoria, la fortuna dell’opera di Dante si misura anche nell’ambito, compatto e talora ristretto, del collezionismo librario. A questo interesse per la Commedia e alle altre opere dantesche partecipano pure dei collezionisti legati al mondo culturale francese. Soffermandosi sull’attività di alcune personalità di rilievo – da Guglielmo Libri al prince d’Essling fino a Horace de Landau –, si ribadirà l’importanza delle loro collezioni dantesche. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.205 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Marcello Ciccuto Pages: 29 - 40 Abstract: Con questo saggio cerco di mostrare come nell’ambiente culturale padovano di inizio ’300 la riflessione attorno alla funzione delle immagini e delle personificazioni in poesia – che Dante avrebbe considerato prima all’altezza della Vita Nova e quindi nei canti purgatoriali del ‘visibile parlare’ – ebbe a radicarsi sulla diffusione in quell’ambiente dei testi di Alain de Lille (Anticlaudianus, De planctu Naturae). Grazie a quel primo impulso, i registri retorici potenziati dall’apporto delle immagini figurate si liberarono dei vecchi schemi allegorici per approdare a un nuovo sistemi di segni che fece delle antiche figurae gli specchi di valori metafisici. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.201 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Michèle Hannoosh Pages: 41 - 62 Abstract: La figura di Dante incombe sull'opera di Eugène Delacroix. Dalla sua prima presentazione al Salon nel 1822, Dante et Virgile aux Enfers, fino all'Ugolinde del 1860, il pittore francese si ispira costantemente al maestro fiorentino. Più che una fonte di soggetti, tuttavia, Dante era ovunque nella mente e nell'immaginazione di Delacroix. In questo articolo analizzerò i vari modi in cui la lettura di Dante influenzò il pensiero estetico di Delacroix. Il pittore leggeva Dante, lo traduceva in versi e in prosa, rifletteva sul suo stile e sul suo posto nella storia letteraria; ma soprattutto, il suo studio di Dante lo portò a formulare il proprio concetto di bello, che sviluppò nel suo Journal, che espose in articoli pubblicati e che realizzò nella cupola della Biblioteca del Senato nel Palais du Luxembourg, raffigurando una scena del canto IV dell'Inferno. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.200 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Lorenzo Bartoli Pages: 63 - 74 Abstract: Il dipinto di Frédéric Loewe-Marchand, L'anima di Myrra (Madrid, Galería Nicolás Cortés), esposto a Roma nel 2021, nell'ambito della mostra sull'Inferno, curata da Jean Clair per le Scuderie del Quirinale, è un mirabile esempio, pressoché sconosciuto al grande pubblico prima dell'esposizione romana, dell'interesse dei pianisti accademici francesi per la Commedia dantesca. Il bellissimo nudo frontale raffigurato da Loewe Marchand, però, è anche un'esplicita reazione al Myrra di Dore, diventando, così, un dipinto che travalica l'accademico per coinvolgere la tradizione artistica francese del XIX secolo, da Delacroix a Rodin. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.203 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Sophie Dutheillet de Lamothe Pages: 75 - 90 Abstract: Nel 1897, il pittore di Lille Eugène Deully (1860-1933) presenta al “Salon des Champs-Elysées” Françoise de Rimini, un’immensa tela che rappresenta l’incontro di Dante con Paolo e Francesca abbracciati nella bufera infernale. Dopo due medaglie ai Saloni del 1889 e del 1892, Deully propone un’opera monumentale nella scia di grandi interpreti di Dante della seconda metà dell’Ottocento francese: Gustave Doré, William Bouguereau o Henri Martin. L’opera di Deully non sembra incontrare il successo sperato al Salon. Rimasta senza acquirente, è relegata in condizioni mal conosciute in un deposito del museo di Lille, di cui l’artista diviene il curatore tra il 1897 e il 1912. Dopo decenni di oblio, l’opera è riscoperta, arrotolata, alla fine del ventesimo secolo. Si presenta come un canto del cigno dell’immensa fortuna degli amori di Paolo e Francesca nella pittura francese dell’Ottocento. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.187 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Silvia Argurio Pages: 91 - 106 Abstract: Nell’articolo sono illustrati due aspetti della produzione artistica parigina incentrata sulla figura di Dante tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Il primo esempio riguarda la funzione pubblica e sociale, agli albori della Terza Repubblica francese, della statua di Dante realizzata dallo scrittore Jean-Paul Aubé e collocata dinanzi al Collège de France. Agli antipodi della celebrazione ufficiale si colloca il secondo esempio: la rilettura esoterica dell’Alighieri. Sul finire dell’Ottocento Joséphin Péladan fondò la Rosa-Croce Cattolica del Tempio e del Graal o Rose Croix esthétique, inaugurando a Parigi il Salone della Rosacroce (1892- 1897), un appuntamento artistico unico nel suo genere. Le affiches pubblicitarie e i cataloghi che accompagnarono gli eventi rivelano una particolare predilezione per Dante, tentando di iscriverlo all’interno della tradizione rosacruciana. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.188 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Chiara Portesine Pages: 107 - 124 Abstract: Il contributo si propone di indagare le citazioni e i debiti da Gustave Doré esibite (o criptate) da Gianfranco Baruchello in una litoserigrafia realizzata per il libro d’artista di Antonio Porta intitolato La mia versione del canto V dell’Inferno (1991). Si cercherà di analizzare il complesso stratificarsi, sulla superficie del foglio, dei diversi Media e degli ipotesti verbali e figurativi, dalla modernizzazione del testo dantesco realizzata da Porta nel 1984 all’originale dantesco della Commedia, dalle illustrazioni modellizzanti di Doré alla produzione pregressa dello stesso Baruchello. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.190 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Eva Ponzi Pages: 125 - 136 Abstract: Il settimo centenario della morte di Dante (1321-2021) è stata una propizia occasione per rinnovare il rapporto con il Poeta, con la sua opera sempre complessa e sempre ricca di suggestioni, con gli ‘oggetti’ che la tramandano – dai manoscritti agli album d’artista, per rimanere in un ambito circoscritto. Ogni epoca ha avuto il proprio Dante, talora anche più di uno, e la contemporaneità non poteva sottrarsi a tale confronto/incontro. Per l’occasione, la Biblioteca Apostolica Vaticana ha perciò curato una mostra online, Viaggiare con Dante (https://www.vaticanlibrary.va/it/viaggiare-con-dante.html), promossa dal Comitato scientifico-organizzativo dantesco del Pontificio Consiglio della Cultura e dal “Cortile dei Gentili”; in essa si espongono soprattutto manoscritti (commentati dalle annotazioni in IIIF), ma anche stampati, incisioni e medaglie, patrimonio dell’istituzione. Indagare una materia di così sfaccettata stratificazione attraverso tecnologie all’avanguardia ha comportato un mutamento del punto di osservazione, rivelando inedite possibilità di ricerca. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.202 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Salvatore Sansone Pages: 139 - 154 Abstract: L’intervento indaga, all’interno della produzione artistica di Guttuso, il ruolo che ebbe la Commedia e la figura di Dante. Si prenderanno in esame le tavole realizzate dal pittore e si seguirà la storia editoriale dell’intero progetto fino alla realizzazione del volume finale, Il Dante di Guttuso. Si esamineranno, contestualmente, i rapporti con la tradizione illustrata della Commedia. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.192 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Joaquín Vaquero Turcios Pages: 155 - 176 Abstract: Proponiamo in queste pagine le riflessioni che Joaquín Vaquero Turcios (1933-2010) pubblicò nel terzo volume della sua edizione illustrata della Divina Commedia (1965) in cui affronta il tema del significato dell'illustrazione dell'opera dantesca oggi, che potremmo riassumere con la frase: con gli occhi di Dante. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.209 Issue No:Vol. 10 (2023)
Authors:Luis Felipe Vivancos Pages: 177 - 188 Abstract: L'autore di questo articolo parte dalla premessa che Dante è un visionario plastico e si chiede come sia possibile illustrare plasticamente la sua poesia e come passare dalla plasticità poetica alla forma plastica stessa. Da qui si concentra sull'analisi del modo di illustrare di Vaquero Turcios, che parte sempre dalle possibilità di attualizzazione offerte dall'opera del poeta. Un'attualità, quella dantesca, che per Vaquero Turcios racchiude, all'interno del realismo visionario spagnolo, la dimensione religiosa, politica ed estetica, nel tentativo di trovare nelle nuove realtà le dimensioni infernali, purgatoriali e paradisiache del mondo attuale. PubDate: 2023-12-18 DOI: 10.5565/rev/dea.208 Issue No:Vol. 10 (2023)