Publisher: Universität Regensburg
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Romanische Studien
Number of Followers: 1 ![]() ISSN (Online) 2364-4753 Published by Universität Regensburg ![]() |
- Introduzione – Ludovico Ariosto
Authors: Christian Rivoletti, Kai Nonnenmacher
Abstract: [Einleitung zum Sammelband]Ludovico Ariosto:Rezeptionsgeschichte und Interpretationsansätze =Studi sulla ricezione e sull’interpretazione del testo =Studies on Reception History and on Textual Interpretation
PubDate: 2020-03-01
- Ariosts Umwertung aller Werte: ‚Orlando Furioso‘
Authors: Paul Geyer
Pages: 3 - 58
Abstract: .
PubDate: 2020-03-01
- Zwischen Ritterwelt des höfischen Romans und Machiavellismus: die
ritterliche ‚fede‘ in der Gabrina-Episode (OF XXI)
Authors: Susanne Goumegou
Pages: 59 - 78
Abstract: Der Beitrag stellt am Beispiel der Gabrina-Episode dar, wie Ariost in einem raffinierten Spiel von Idealisierung der ‚fede‘ und deren ironischer Brechung die Grenzen moralischer Positionen vor Augen führt und diese in ihrer Absolutheit in den Bereich der Fiktion verweist. Vor der Folie von Machiavellis Principe kann die Gabrina-Episode (OF, XXI) als Versuchsanordnung zu Kapitel XVIII „Quomodo fides a principibus sit servanda“ (XVIII) über die Bedingungen zur Einhaltung von Versprechen gelesen werden. Um zu zeigen, dass die Unterminierung der eingangs formulierten Maxime nicht nur auf der Handlungsebene erfolgt, sondern auch durch verschiedene Techniken ironischer Distanzierung, die ein Fiktionsbewusstsein stets präsent halten, wird zunächst die im ganzen Werk vorliegende Struktur der Doppelung von zwei Bezugsebenen skizziert und die Aussageinstanz begriffen als ein Maskenspiel des Autors mit unterschiedlichen ‚personae‘.
PubDate: 2020-03-01
- Vom „senno“ zum Sinn: Astolfos Mondreise als Inszenierung einer
werkimmanenten Sinnstiftung zwischen Ironie, Desillusionierung und
Moralismus
Authors: Roberto Ubbidiente
Pages: 79 - 92
Abstract: Im Gegensatz zu älteren altfranzösischen sowie franko-venezianischen Rolandsliedern gewinnt die Paladin-Figur des Astolfo im Orlando furioso zweifellos an Zentralität. Aus dem einstigen „buffone“ und Prahlhans Estout de Lengres wird nämlich der Inbegriff des homo fortunatus und Protagonist der spektakulärsten Episode des Furioso – der Jenseitsreise –, die in dessen Mondfahrt kulminiert. Insbesondere durch die Wiederfindung von Rolands senno im ‚Tal der verlorenen Dinge‘ wird dem bezeichnenderweise am „goldenen Schnitt“ von dessen Jenseitserfahrung anbrechenden Mondbesuch eine durchaus ethisch-moralische Sinnstiftung zuteil, da der senno das einzige Gegengift gegen die von Ariost monierte stultitia mundi darstellt.
PubDate: 2020-03-01
- Zur Metareflexivität der ‚Querelle des femmes‘ in Ariosts ‚Orlando
furioso‘ am Beispiel des Canto 37
Authors: Rotraud von Kulessa
Pages: 93 - 106
Abstract: Die Bedeutung der Querelle des femmes in Ariosts Orlando furioso ist in der Forschung unbestritten, die mannigfaltigen Beiträge zum Thema bestätigen dies - wenn auch über die Positionierung Ariosts in diesem Streit Uneinigkeit, wenn nicht gar Ratlosigkeit zu verzeichnen ist[1]. Ist die Unentscheidbarkeit des Geschlechterkonflikts im Orlando der dem Text eigenen „l’ironia della finzione“[2] geschuldet' Die in der Querelleforschung immer noch diskutierte Frage nach dem Verhältnis von rhetorischen Spiel und politischer Bedeutung dieses Diskurses insbesondere in der frühen Neuzeit überschneidet sich dabei mit der Frage der unterschiedlichen Rezeptionsformen des Orlando, der lange Zeit als höfische Unterhaltungsliteratur rezipiert wurde. Grundsätzliche Überlegungen zum literarischen Diskurs der Querelle des femmes sollen hinführen zu einer systematischen Analyse des Geschlechterstreits im Orlando furioso auf den unterschiedlichen Ebenen des Textes (Erzählerdiskurs, Handlung, Figurenanalyse und Konstellation) sowie des Zusammenspiels dieser Ebenen anhand einer eingehenden Analyse des canto 37, der zu den in der dritten Fassung des Orlando furioso hinzugefügten canti gehört[3].
[1] Deanna Shemek, „Of Women, Knights, Arms, and Love: The Querelle des femmes in Ariosto‘s Poem“, MLN, 104/1, Italian issue, (1989): 68-97; Anna Lisa Izzo, „Misoginia e filoginia nell‘Orlando Furioso“, Chroniques italiennes web 22 (1/2012); Francesca Pasqualini, „Le nozze di Bradamante e Ruggiero nell‘Orlando Furioso“ in La letteratura degli Italiani, hrsg. von G. Baldassari, V. Di Iasio, u.a. (Roma: Adi Editore 2014), 1-12; Valeria Finucci, The Lady Vanishes. Subjectivity and Representation in Castiglione and Ariosto, (Stanford: Stanford University Press 1992); Ita Mac Carthy, Women and the Making of Poetry in Ariosts’s Orlando Furioso, (Leicester: Troubadour Publishing 2007).[2] Christian Rivoletti, Ariosto e l’ironia della finzione. La ricezione letteraria e figurativa dell’Orlando furioso in Francia, Germania e Italia, (Venezia: Marsilio Editore 2015).[3] Die Fassung von 1532 bei dem Ferrareser Verleger Francesco Rosso da Valenza beinhaltet bedeutende strukturelle Änderungen sowie die Hinzufügung von neuen canti, darunter auch canto 37.
PubDate: 2020-03-01
- Rinaldo's Return to Ferrara: Ariosto, the Prophecy and its Reversal
Authors: Corrado Confalonieri
Pages: 107 - 120
Abstract: Rinaldo’s journey down the Po River in canto XLIII of the Orlando Furioso encompasses a return to Ferrara that consists in a form of return for readers too, who at this point have already been taught about the future glory of the city from St. John (c. XXXV). The knight’s visit to the site where Ferrara will rise gives Ariosto the opportunity to renew his prophetic encomium. Such a repetition, however, does not lead to strengthen the eulogistic discourse, but rather to undermine its necessary teleology. This paper examines the narrative techniques Ariosto adopts to create to suggest a twofold reading – forward and backward at the same time – of the prediction, thus relativizing the ideological consistency of his poem.
PubDate: 2020-03-01
- “Essere” ed “apparire” nel Furioso: alcune
osservazioni
Authors: Marianna Villa
Pages: 121 - 136
Abstract: Mediante l’analisi delle ricorrenze di alcune spie lessicali, quali “credenza”, “meraviglia” e i termini connessi all’ “apparire”, il saggio va ad indagare la dinamica della contrapposizione tra “apparire” ed “essere” nell’Orlando Furioso. Il piano della realtà extraletteraria e della finzione continuamente si intersecano, grazie agli interventi autoriali di Ariosto, in un continuo gioco di rimandi da cui è difficile uscire. Punti fermi sono però l’amore, visto come forza all’origine della dinamica essere/apparire, generatore di inganni ma anche di magie, e la parola, posta come forza che può tentare di dare un senso al reale.
PubDate: 2020-03-01
- Ariosto’s Irony of Fiction: Presence, Burial, and Rediscovery in the
Reception History of the Orlando Furioso
Authors: Christian Rivoletti
Pages: 139 - 168
Abstract: The following text is a preview of the English version of the introduction to Christian Rivoletti, Ariosto e l’ironia della finzione. La ricezione letteraria e figurativa dell’Orlando furioso in Francia, Germania e Italia (Venice: Marsilio, 2014). The complete translation and publication of this work is currently in preparation.
PubDate: 2020-03-01
- Riscrittura come esegesi: Laura Terracina lettrice ed interprete
dell’‘Orlando furioso’
Authors: Franceso Lucioli
Pages: 171 - 186
Abstract: Nello stesso anno in cui Simone Fornari dava alle stampe la prima parte della sua Spositione […] sopra l’Orlando furioso (1549), e con notevole anticipo rispetto a più noti commenti, Laura Terracina pubblica il Discorso sopra tutti li primi canti d’Orlando furioso, tramutazione dell’Orlando furioso destinata ad un notevole successo, editoriale e di pubblico. Il processo di riscrittura cui Terracina sottopone il poema non si presenta, tuttavia, come un semplice esercizio centonario, bensì come un’interpretazione dell’opera che si discosta, per modalità esegetiche, dalle coeve moralizzazioni. Terracina mette in atto una precisa strategia di lettura morale del Furioso, ulteriormente confermata dalle numerose correzioni e revisioni testuali introdotte nel passaggio dalla prima alla seconda redazione del Discorso.
PubDate: 2020-03-01
- La quadratura del cerchio: normatività poetiche „con cui
Romanzevolmente scriver si richieda“ vent’anni dopo l’Ariosto
Authors: Maria Debora Capparelli
Pages: 187 - 204
Abstract: L’articolo affronta la recezione del Furioso in due trattati poetici, situati all’inizio della seconda metà del Cinquecento, in cui gli autori teorizzano l’opera ariostesca all’orizzonte delle premesse mutate di una rigida normatività poetica in riferimento ad Orazio e Aristotele, cercando di far quadrare le caratteristiche formali e tematiche del romanzo cavalleresco all’interno di una griglia di norme di alta stabilità e autorità, affinché il molteplice e giocoso genere diventi più composto e soprattutto più regolato. In questo contesto si nota come si vadano a sviluppare concezioni e figure teoriche intrinsecamente ibride.
PubDate: 2020-03-01
- L’incanto del Furioso: la magia del poema e la sua tradizione
iconografica nel cinquecento
Authors: Martyna Urbaniak
Pages: 223 - 256
Abstract: Il saggio mira a indagare i tratti che Ariosto assegna ai maghi del Furioso e le traduzioni visive che le loro figure ricevono nelle prime edizioni cinquecentesche illustrate del poema. Emerge l’uso narrativo combinatorio che il poeta fa di varie tradizioni di ars magica, niente affatto aproblematiche in un’epoca in cui la magia s’inseriva a tutti gli effetti in un punto delicato d’intersezione tra religione e scienza. Di questa complessità si mostrano consapevoli gli illustratori del poema, offrendo letture sottili del fenomeno magico e dandoci un’occasione preziosa di indagare la ricezione e la strutturazione mnestica dei suoi elementi da parte dei lettori cinquecenteschi.
PubDate: 2020-03-01
- Donne et cavalieri de l'Orlando furioso, des êtres de papier aux figures
peintes des credenze du XVIe siècle
Authors: Clarisse Evrard
Pages: 257 - 272
Abstract: L'objet de cet article est d'étudier la place de l'Orlando furioso de l'Arioste dans l'art de la majolique italienne. Après une présentation succincte des céramiques du corpus, il s'agit d'analyser le passage du livre illustré aux figures peintes et les modalités de transposition de l'épopée à travers le cas d'étude des pièces réalisées dans l'atelier derutais de Giacomo Mancini, afin d'envisager dans un dernier temps comment ces pièces ont pu acquérir une signification indépendante du texte auprès de leurs commanditaires.
PubDate: 2020-03-01
- Tradizione classica e “perturbationes animi” nell’‘Alcina
Prigioniera’ del Chiabrera
Authors: Mauro Sarnelli
Pages: 275 - 290
Abstract: Il lavoro si prefigge l’intento d’indagare un episodio del Fortleben del personaggio boiardesco-ariostesco di Alcina attraverso una lectura Chiabrerae, dedicata al poemetto L’Alcina Prigioniera, composto prima del 20 novembre del 1594, e stampato (indipendentemente dall’autore) a Venezia nel 1605, a cura di Pier Girolamo Gentile Riccio, che mantenne l’originaria dedica al miniatore Giovanni Battista Castello, detto il Genovese (fratello maggiore del più celebre pittore Bernardo, inter alia illustratore della Gerusalemme liberata). Attraverso i due specula rappresentati dalla tradizione classica e dall’analisi della retorica degli affetti applicata nel delineare il personaggio, si è cercato di far emergere la significativa opera di “tassificazione” al quale l’autore ha sottoposto il modello ariostesco, amplificandone il patetismo tragico e le potenzialità figurative (anche attraverso il ricorso all’ἔκφρασις della reggia d’Amore, nella quale è posto en abîme il mito di Psiche, basato naturalmente sul racconto apuleiano).
PubDate: 2020-03-01
- Percorsi nella Ariostkritik della prima metà del Novecento tra
Wölfflin e Croce
Authors: Diego Stefanelli
Pages: 361 - 378
Abstract: Il contributo indaga la posizione di Ariosto nella Romanistik della prima metà del Novecento adottando due punti di vista differenti e inediti: da una parte, si analizza il volume di Theophil Spoerri Renaissance und Barock bei Ariost und Tasso (1922)[1] nel quale la tradizionale dicotomia Ariosto vsTasso veniva affrontata ricorrendo alle teorie artistiche di Heinrich Wölfflin; dall’altra, ci si interroga sul posto tenuto dal Ferrarese nella critica di Erich Auerbach, Ernst Robert Curtius e Leo Spitzer e sui loro rapporti con l’interpretazione crociana, rintracciando così alcuni punti fermi della critica ariostesca della prima metà del Novecento.
[1]Theophil Spoerri, Renaissance und Barock bei Ariost und Tasso. Versuch einer Anwendung Wölfflin’scher Kunstbetrachtung (Bern: Haupt, 1922).
PubDate: 2020-03-01
- «Fabbricare un falso Ariosto [...] costruendo false ottave»: l’Orlando
Furioso di Edoardo Sanguineti fra travestimento e arte del montaggio.
Authors: Clara Allasia
Pages: 379 - 392
Abstract: Il contributo si propone di indagare i meccanismi costitutivi del travestimento sanguinetiano, partendo dal rapporto, sempre ineludibile per analizzare i suoi travestimenti, con quanto Sanguineti, anche in tempi molto diversi, scrive in veste di studioso dell’autore e dell’opera a cui sta attingendo. È lui stesso a offrirci, nel 1993 (Conversazione con Edoardo Sanguineti, in Orlando Furioso. Un travestimento ariostesco, a cura di C. Longhi, Bologna, Il Nove, 1996, 295-298), una serie di riflessioni sulle modalità compositive del testo steso 24 anni prima, confrontandolo con il recente Inferno, ricco anch’esso di interventi autorali, anche minimi, che riprendono gli studi danteschi, a partire da Interpretazione di Malebolge fino a Dante reazionario. D’altronde Sanguineti ha ammesso che a determinare il suo interesse al progetto ariostesco fu, come per Dante, la possibilità di “esplorare il retroterra culturale del poema”.
Fondamentale in questa ottica la visione del montaggio narrativo e cinematografico che Sanguineti ha e che ha espresso in tre lezioni tenute presso l’Università di Torino nel 2006 (a cura di Franco Prono, Alessandria, Edizioni dell’Orso, in corso di stampa). La concezione del montaggio cinematografico di Sanguineti si confronta e talora si scontra con quella ariostesca del montaggio narrativo, tanto che Sanguineti arrivò, nella successiva versione per la Rai, a ritenere opportuno l’utilizzo di due canali televisivi in simultanea, (“un anticipo di zapping e di Blob”, come lo avrebbe lui stesso definito) e a definire il travestimento un “Giuoco dell’oca sul terreno teatrale”.
Attraverso lo studio della genesi e delle conseguenze di questo “romanzo in versi” che, drammatizzato, finisce per diventare “l’equivalente di un anti-romanzo” si comprende appieno il complesso lavorio di Sanguineti, costantemente e coerentemente in bilico fra la falsificazione e la profonda fedeltà al testo di partenza, tanto più comprensibile in un autore, come Ariosto, che dedica alla lingua e al lessico un’attenzione che non poteva che affascinare il Sanguineti linguista.
PubDate: 2020-03-01